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domenica 27 marzo 2022

 NOTTURNI GIROVAGARI

E allora, si tratta soltanto di pigra, svogliata e dimessa obsolescenza? Per tutti quei miliardi di frammenti ospitati nei nostri recessi mnemonici… che diventano così desueti, messi da parte, inattuali…?
Può darsi, forse anche.
Però è un fatto che ci sono. Che esistono. Che li abbiamo ancora sempre.
E anche quelli che oniricamente ci regala, consolatorio quando riesce ad esserlo, il sonno.
Magari anche come la foto di Richard Baker del Bairro Alto di Lisbona, che oggi regala il manifesto, e che da tempo ostentavo qui nel mio profilo.
I colloqui e i parlari ai convegni, ai ritrovi, agli incontri avvenuti davvero o non avvenuti mai. Ma solo ipotizzati, voluti, ambiti, auspicati. Coccolati nel desiderio vivo e pulsante del sempre.
Fantasie camuffate da realtà.
Ne incontriamo molti, spesso. Nel girovagare tra le ombre riposte, fittizie, verosimili ma non meno concrete e reali. L’apparato neuronale con il suo staccio seleziona, distingue, eppure sa inventare. Accantona inutili immagini mentali, visive, odorose , sonore. Fasulle. Obsolete oltreché desuete.
E fa un buon lavoro lo staccio solerte.
Anche se, talvolta, ci offre e ci regala imbarazzanti sequenze di vuoto, di ricerca vacua, di smarrimento di strade, di oggetti, di bussole e percorsi sfumati…
Ed è vivo e vero ciò che rimane. Che pulsa. Che ha avuto un corpo e un’anima concreti. O che li ha solamente vellicati, ambiti, desiderati.
Grati, perciò, finché è dato tempo ancora, gustiamo alla onirica mensa. Ché sempre, e sempre di più ancora, la vita è sogno.
E talvolta è tutto più vero del vero.
Michele Francesco D'Agata

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