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venerdì 25 marzo 2022

 RESOCONTO?

Una persona amica ieri ha detto a una collega: questo è un grande scrittore… Riferendosi a me. Il termine “grande” significa: che scrive molto bene, ma anche che scrive tanto!
Sto alla seconda accezione.
Butto lì dei commenti apparentemente caotici disordinati e casuali.
Da due anni sta dilagando una mortale epidemia virale. Mascherine, distanziamento, confinamento in casa. Una cosa come più di 6 milioni di decessi…!
Non si è fatto finora parlar d’altro. Dicendo anche un sacco di sciocchezze.
Poi, prima in sordina in vari paesi come Siria e altri, lo stillicidio mortale in questi settant’anni mieteva vittime. Ma in molti si guardava da altre parti.
Col suo volto inespressivo da testa di morto l’uomo del Cremlino fremeva e alla fine si è deciso.
Il fallimento del socialismo reale cosiddetto dell’unione sovietica ha lasciato piaghe e cicatrici incurabili.
La guerra lampo, l’operazione speciale, si sta impantanando all’infinito: Biden per quanto non abbia genialità di acume politico l’aveva previsto nel 97.
Sui e nei media compaiono portavoce dello zar: e dicono ora, a posteriori, a parziale giustificazione, che temevano la Nato alle porte e il nazifascismo ucraino.
Per scaramanzia non viene nominato il mostro del conflitto nucleare. Da un paese che non era una perla di democrazia fuggono milioni di abitanti. Temporaneamente affievolita la xenofobia dei vari popoli che accolgono. La Polonia fa la faccia d’angeletto buono… Ad esempio…
Si può per un po’ non parlare del disastro climatico. Dell’acqua che comincia a mancare quasi dovunque. Ognuno prova a dire la sua. Talvolta dicendo cazzate solenni.
Gli altri, mentre preparano risotto e lasagne, hanno le orecchie dritte per ascoltare.
Scendiamo spesso nelle piazze, purtroppo scarsamente ascoltati, a dire no alla guerra.
Una paura sotterranea, ancestrale, davvero pandemica, pulsa alle tempie.
Difficile, arduo e faticoso, tenersi distaccati…
E deve essere il Papa cattolico a ergersi come leader progressista e di pace.
Ognuno, anche nei media, dice la sua.
Parlare è più facile che ascoltare. Come anche leggere la realtà con occhi puliti: si parla gratis.
Chi ha già percorso anni luce del proprio percorso vitale ed esistenziale, cerca di trattenersi e di non dire che l’avevamo già previsto da tempo. Tutto quanto!
Io ad esempio mi faccio giri con la mia moto Honda. Guardo e osservo paesaggi e cose visibili.
Borbotto e balbetto qualcosa.
Ho smesso di aspettare la primavera autentica che avevo sperato e sognato.
Esorcizzo il contagio virale sanificando le mani con il disinfettante a base alcolica.
Mi manca però la ricetta per esorcizzare il demone, il Belzebù, la morte che cammina a lunghi e grandi passi.
Regalo, quando posso, parole e sorrisi. E spesso ne ricevo altrettanti.
La clère ancora alzata.
Sto un po’ a vedere.
Mi contento di osservare i germogli sul mio giardino pensile in mansarda. Il limone. La rosa canina. Il bambù. Il salice che ora punta verso l’alto e fra un po’ ricomincerà ad assumere la sua livrea “piangente”.
Girovago qua e là sulla moto rombante.
E in compagnia del Petrarca: “solo e pensoso, i più deserti campi, vo mesurando a passi tardi lenti…”
Chi vivrà vedrà. (Non oso dire cosa vedrà).
Nanni Omodeo Zorini
Eleonora Bellini, Angela Angelamantelli e altri 12
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