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venerdì 30 agosto 2019

CON LE PIVE NEL SACCO
soffermati sull'arida sponda
volto il guardo al varcato ticino
con il ghigno colante nutella
mista a sugna ingozzata con birra
a sognare chiusura dei porti
con le menti già chiuse al pensiero
o mirare le squallide schiere
inneggianti col palmo proteso
solo italia e talia o mai più
dentro l'animo bieco e meschino
rimpiangendo pelouche trafugati
nell'infanzia perduta e lontana
ai piddini imputando i ribalti
per ritorni improbabili ahimè
impugnando alabarde di tolla
elmi e corna posticci del nord
affilando le spade di latta
digrignando rabbiose le fauci
i consensi fasulli inventati
si scioglievano già come brume
e le mani ghermite e rabbiose
che stringevano in pugno le mosche
nuove felpe per le sceneggiate
da arraffare un po' qua e un po' là
ma il ticino rideva beffardo
indicando sorgenti padane
da ingozzare coi fiaschi di vino
gli sceriffi ed i loro scagnozzi
già riposte crocette e rosari
mugugnavano mesti lamenti
da mai morti e sordidi ratti
rintanandosi ancor nelle fogne
per decenni o forse di più
ehia ehia perbacco ullallà
pesteremo di nuovo i tapini
da vigliacchi annegando i migranti
dentro l'onda italica e cupa
mesta scena ed epilogo vero
la crociata svanita nel nulla
imprecante ma mai rassegnata
col suo virus mutante ramengo
già stringeva le schiere a raccolta
ma dal colle svettava di nuovo
per fortuna la CARTA PREZIOSA
regalando i suoi cieli puliti
[Libero adattamento da Manzoni, I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA…, Marzo 1821]

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