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lunedì 27 aprile 2020

"MA MI FACCIA IL PIACERE, MI FACCIA…"

"MA MI FACCIA IL PIACERE, MI FACCIA…"
«NORMALE SARÀ LEI…»
«LEI NON SA CHI SONO IO…»
«SIGNORI SI NASCE, E IO, MODESTAMENTE, LO NACQUI…»
Siamo abituati a sentirne di tutti i colori. Da decenni alcuni di noi guardano con stizza, disappunto, insoddisfazione e insofferenza a quel che accade, a quel che si dice e all'andazzo generale.
Mi permetto di citare lo stupendo Totò, Antonio de Curtis "erede al trono di Bisanzio…"
Rappresentante significativo nella realtà del suo tempo di un'apparente qualunquismo. Apartitismo esplicito. Portavoce ironico ma per nulla superficiale "degli altri". Tutti gli altri, l'altra gente, la gente comune; e le sue frasi più famose rappresentano abbastanza un manifesto programmatico.
"ma mi faccia il piacere, mi faccia…"
«Normale sarà lei…»
«Lei non sa chi sono io…»
«Signori si nasce, e io, modestamente, lo nacqui…»
Accostava espressioni e slogan estreme assolutamente tra loro, da destra a sinistra. Relativizzandole.
Non voglio qui fare l'elogio di chi apparentemente si tira da parte, non si schiera, e non ci crede.
Ma se permettete ci arrivo.
Ieri sera un personaggio (abbastanza insignificante, come pareva all'inizio), l'attuale primo ministro Giuseppe Conte, ha dato a mio parere una prova estrema di concretezza, semplicità insieme e buon senso.
Situazione.
Scoppia un'epidemia. Pare venga dalla Cina. Pare che abbia carattere solo sanitario.
In molti la guardano con sufficienza facendo spallucce. Qualche imbecille dice recentemente che l'unica è fare delle endovena di disinfettante…! Molti paesi per diverso tempo hanno negato il fenomeno e non ne hanno dato notizia come se non esistesse.
Qualche altro paese nobilissimo per millenni di cultura alle spalle, anziché provvedimenti civili, ha imposto di dare bastonate a chi veniva sorpreso senza mascherina e senza rispetto delle distanze.
Non è un problema sanitario…
O almeno: NON È UN PROBLEMA SANITARIO SOLTANTO.
Saltano le relazioni abituali, le consuetudini, l'economia, il modo di vivere viene sconvolto radicalmente.
Chi era già pronto (in qualche paese ex-oltre cortina all'autoritarismo nazifascista), ha colto l'occasione, seguito dalle pecore del suo paese.
Il sultano turco in carica aveva cominciato già anni fa: senza aspettare pandemie, aveva simulato un colpo di stato, mostrando alti magistrati, gerarchie militari, docenti universitari e ufficiali in mutande in palestre o strade bastonati da manganella tori professionali. (La foto che io pubblicai allora mi venne censurata dall'algoritmo di questa piattaforma perché mostrava corpi seminudi…!)
Qui nel nostro paese da molti decenni siamo abituati a fanfaroni che le sparano grosse osannati e seguiti dal proprio gregge di pecore.
Quasi un secolo fa il maestro elementare di Predappio, passò da leader socialista estremo, a uomo per tutte le occasioni: inventandosi un ruolo che avrebbe portato allo sfacelo. (Fino al glorioso 25 aprile...!).
Ma tanti furono gli ominicchi assolutamente privi di alcun merito se non quello di gabbare i citrulli. Non sto a citare Craxi, Grillo, o altre mezze figure salite poi agli onori delle cronache come vati d'Italia.
L'ultimo pateracchio per uscire dalle delle deliranti paranoie del lazzarone politico della nutella e del rosario, vide l'esangue gruppazzo dei dem fare banda e squadra comune con gli ex fans del comico genovese.
Tutti da sinistra e da destra si guardava stupiti, incerti, increduli per vedere cosa saltava fuori.
Venne scelto un personaggio ignoto prima. Che era stato finora in disparte e che rivelò gradualmente un profondo buonsenso.
Dopo la patologia xenofoba e becera dello sceriffo alla birra, seguita con ammirazione anche elettorale da un popolo di pecore disinformate, un leader che prima faceva altro. Un non professionista della politica.
Sempre di più costui si è rivelato davvero, fino a quando riuscirà e vorrà farlo, la persona giusta al momento giusto.
Calma. Senso della realtà e soprattutto buon senso. Niente parole grosse o frasi roboanti alla Totò.
Poi la pandemia. Che da sanitaria si dimostrò totale, totalizzante e invasiva in assoluto.
Invece di andare al Papete a ingurgitare birra e wurstel, si è rimboccato le maniche, ha fatto di necessità virtù, ha messo insieme una squadra credibile. Con pudore, modestia, senza prosopopea, ma con profondo senso della percezione della situazione, correggendo continuamente il tiro come è opportuno in qualsiasi procedimento metodologicamente serio, per tentativi ed errori, è andato via via pilotando un percorso arduo. Inusitato. Imprevedibile e imprevisto. Da noi come negli altri paesi del globo.
Ho letto e visto commenti un po' schifati, delusi o increduli ieri sera dopo la conferenza stampa tenuta.
Aveva alle spalle il mondo dell'economia che gli soffiava sul collo. Ma d'altra parte almeno la produzione dei beni materiali di consumo andava riattivata. O no? Un bel problema fare la minestra di porri e patate se nessuno produce porta in giro e mette in vendita gli ingredienti.
Crepare di covid o perché la zuppiera è vuota?
Non ha detto cose stratosferiche da fase 2 praticamente limitandosi a dire di andare avanti per piccolissimi passi. Non ha detto niente di sostanzialmente nuovo.
Qualcosa di nuovo da dire o da fare toccherà proprio soltanto a noi se ne saremo capaci.
Ma ha detto cose concrete, possibili, probabili. Senza alcuna certezza assoluta (come d'altra parte le situazioni reali sempre presentano). Pronto a rimettere in discussione tutto al momento giusto. Spiegando il perché, il come, e il "dove andare". Non a titolo personale, ma a nome di un gruppo di persone che sembrerebbero fare per davvero.
Piccole stupidaggini demagogiche che venivano ventilate anche da graziose leader europee vennero messe da parte: recludere gli anziani, o qualche altra sotto categoria assunta come capro espiatorio per mettere polvere negli occhi.
A me pare che abbia detto e proposto una strada oggettiva e realistica.
Non voglio ora fare encomi particolari o incensare costui. Che per me era e rimane un egregio sconosciuto.
Gradualità. Regole definite, praticabili e credibili. Evitare di buttare il bambino insieme all'acqua sporca, paralizzando ancora di più il tran tran dell'economia…
Una frase mi pare particolarmente apprezzabile e significativa: «DOBBIAMO ABITUARCI A CONVIVERE CON QUESTO VIRUS. ADATTANDO IL MODO DI VIVERE…»
A lato, sullo sfondo, la revanscista fascistella, lo sbruffone scansafatiche col rosario, lo pseudo direttore di giornale che dice che la colpa è dei meridionali, come lo è stata per i migranti…
I blablabla con il loro coro di papere e pecore, erano previsti e prevedibili.
Ringrazio Giuseppe Conte. Per ora e fin qui mi pare abbia fatto quello che qualcuno avrebbe dovuto fare. Lo ammiro in modo critico. Come mi pare sia il suo atteggiamento nell'affrontare la realtà per modificarla.
Umberto Eco ci diceva che l'Italia del boom ammirava Mike Bongiorno: "… È bello… È giovane ... è famoso… Guadagna tanti soldi… E soprattutto è ignorante come me…"
Il popolo beota spesso ha avuto bisogno di "mosche cocchiere"; di "re travicelli".
Ha inseguito il venditore di tappeti padrone delle televisioni private, (ottenute per un truscio con il dominante, allora, craxismo roboante…).
Credo che non serva mai seguire ciecamente un "capo, leader, guru…"
Ma operare continuamente dei distinguo: conoscendo la realtà, informandosi, esprimendo pareri di consenso o disapprovazione in modo ragionato e pensato.
E mi pare proprio che le parole del proletario principe di Bisanzio, qui, come l'ironia sua saggia e lungimirante ci vadano molto bene.

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