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sabato 18 aprile 2020

SÌ SERVIZIO PUBBLICO

SÌ SERVIZIO PUBBLICO
Anch'io, come tanti, in passato ho dovuto rivolgermi al servizio privato per cause di forza maggiore (intempestività e inefficienza forzosa di quello pubblico: scarse risorse, taglio ai fondi e al personale…!)
Ricordo che alcuni operatori validissimi medici e paramedici mi confidarono che loro erano particolarmente efficienti e funzionali per un motivo molto semplice: non avevano un contratto stabile ed erano licenziabili in qualsiasi momento! Iperprecari.
Non posso nominare gli enti e soggetti a cui mi riferisco ma è un discorso generale.
Quando ero dirigente scolastico ricordo che tra le collaboratrici scolastiche ne avevo di due categorie: quelle transitate dall'ente locale allo stato, con regolare contratto; e quelle fornite da cooperative di servizio. Queste ultime venivano retribuite a meno di due terzi dello stipendio delle colleghe statali.
Verificando la loro grande disponibilità ed efficienza, mi dissero qualcosa di analogo: che se cioè i loro capi avessero ricevuto tre segnalazioni da parte mia, sarebbero state licenziate in tronco!
Il personale precario, non tutelato, costa meno, fa risparmiare l'amministrazione pubblica, ma viene trattato come manovalanza di basso livello di tipo schiavistico.
I tagli ai servizi pubblici venivano giustificati, in minima parte, con la barzelletta dello spreco e con la difficoltà a imporre prestazioni di livello.
La "cosa pubblica" deve dotarsi di strumenti organizzativi e di controllo efficaci, individuando solo nelle persone competenti capaci e oneste, a gestire. Ovviamente anche organizzatori e controllori devono essere sottoposti a verifica di efficienza!
Ricordo che nel passato una dirigente provinciale del sistema scolastico riceveva un consistente premio di produzione per avere tagliato tantissimi posti e classi di scuole e personale, a discapito e con grande danno di zone disagiate!
Se la sanità pubblica davvero non è in grado di far fronte a tutto, e deve ricorrere al privato, lo faccia solo in subordine, e non come è avvenuto ad esempio in Lombardia, in cui al primo posto fondi, risorse e quant'altro avevano come primo destinatario il privato. Anche nella mia realtà novarese crescono come funghi centri medici e poliambulatori… I corrispondenti servizi da costoro erogati risultano inesistenti o inadeguati nelle strutture pubbliche!

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