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mercoledì 16 febbraio 2022

 “a me la vita è male” [Giacomo Leopardi - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia]

La Consulta ha dichiarato inammissibile il quesito referendario sull'eutanasia.
Non intendo assolutamente perdermi nelle differenze concettuali tra eutanasia, suicidio assistito, interruzione delle cure palliative. Distinguo e differenze puntuali e dovute.
Ma preferisco porre l’accento e mettere il dito sul vulnus della piaga.
Nessuno ha intenzionalmente e deliberatamente scelto di venire al mondo e di nascere.
Guerre, stermini, malanni, omicidi: la vita è un bene; ed è un diritto conservarla volontariamente. Talvolta, malauguratamente, sciaguratamente smette di essere “un bene”: può diventare insopportabile, deleteria, orribile. Anche dal punto di vista etico dei credenti propugnatori del no al fine vita, qualora dovesse continuare, obbligatoriamente e ferocemente, essa può diventare un male estremo. E per usare l’espressione di Leopardi: «...la vita è male…!»
Le organizzazioni e i consessi dei credenti di varie confessioni religiose si dichiarano contrari al fine vita. Pur avendo applicato con determinazione feroce condanne a morte!
Corretta, opportuna, puntuale ogni osservazione di distinguo concettuale.
Ma in soldoni: è assolutamente ingiusto e immorale voler imporre l’obbligo a continuare a vivere in casi e situazioni estreme.
Come è violenza l’uccisione, così pure, sull’estremo opposto, è violenza obbligare chi soffre e sta malissimo a continuare a soffrire e a non poter disporre liberamente delle forbici e delle cesoie per interrompere questo stillicidio mostruoso!
Ripeto: io non ho scelto deliberatamente e intenzionalmente di voler vivere e venire al mondo. Devo e posso poter invece, motivandolo, interrompere la vita quando essa diventa insopportabile!
Deve essere una libera scelta : sia vivere che decidere di non vivere piú.
[ PRECISO QUI E ORA: IO VOGLIO VIVERE... ma nel caso malaugurato voglio poter scegliere!]
Nanni Omodeo Zorini
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