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mercoledì 16 febbraio 2022






 Mi sono imbattuto molto di frequente in narrazioni filmiche dal lontano oriente; e in particolare della Cina.

Confesso che l’impatto fondamentale per me è stato di stupore, meraviglia, curiosità…
Attendevo da tempo il Corso/convegno organizzato da Assopace. Il titolo e l’intestazione, nella loro vastità indicavano solamente una rotta e una direzione. Ma non rispondevano più di tanto alla mia curiosità.
LA CINA TRA PASSATO E PRESENTE: EREDITA’ E DISCONTINUITA’ SOCIO-TERRITORIALI.
Mi trovavo praticamente come se qualcuno mi avesse proposto un viaggio/lezione su cosmo, galassie, astronomia all’infinito…
La prima lezione del professor Dino Gavinelli è stata una folgorazione, una serie di impulsi e di flash illuminanti… Talmente illuminanti da finire quasi per accecarmi.
Ho curiosato in quello stupendo strumento che è costituito da Wikipedia. E di nuovo mi sono trovato a guardare sbattendo gli occhi tutte le galassie…
La mia maggiore curiosità l’ho riversata sul versante antropologico linguistico. Sul sistema di scrittura. Lessico grammatica fonetica…
Perciò mi limito soltanto qui e ora ad impressioni limitate e purtroppo epidermiche.
In generale ho sempre, nel limite del possibile, considerato le interconnessioni tra storia, geografia, lingua e sua evoluzione. Già restavo stordito pensando alla piccola galassia del mio piccolo mediterraneo. Italia, Europa, la lingua latina, la filologia e le lingue romanze…
Stordito, disorientato, stupefatto benché molto incuriosito, mi comportavo come di fronte al cosmo: troppo vasto, infinito, abbastanza incomprensibile per me, e mi limitavo a una intuitiva fascinazione. Nulla più…
Trovandomi di fronte allo stato più popoloso del mondo, con i suoi 1,4 miliardi di abitanti, il mio sconvolgimento si è giocoforza moltiplicato per decine e decine di volte…
Oltre che per le dimensioni geografiche e di popolazione, perché apprendevo che i dati certi e scritti della storia della Cina, risalgono e datano soltanto a due millenni prima della nascita di Cristo. Opera dello storico Sima Qian (II secolo a.C.) e si intitola Memorie di uno storico, in cinese Shiji. Ma Sima Qian, già 22 secoli or sono, ci racconta che il sistema delle dinastie inizia intorno al XXI a.C., con il regno Xia…
Altro che le galassie!
Perciò, stupore, sconcerto, disorientamento nello scorrere le stupende e per me criptiche pagine di Wikipedia… Una struttura linguistica millanta volte più complessa di quella che io credo di conoscere.
Non esiste “una” Cina… Non esiste una lingua cinese… Esistono centinaia di varianti del ceppo sino-tibetano. Tra tutte, definite lingua o definite dialetti e varianti, la più diffusa e dominante e utilizzata anche dal sistema stato: il mandarino!
Ah beh…!
Una babele? Forse no. Il cinese mandarino è lingua ufficiale anche se spesso non compatibile con gli altri infiniti idiomi. ( = Non mutualmente comprensibili!)
Il cinese (e perciò anche il mandarino) vengono scritti con dei logogrammi. All’interno del quale un simbolo: morfema. Ciascuno contiene, o può contenere, un radicale e un elemento fonetico. Ciascuno di questi sistemi di scrittura, per merito della evoluzione cronologica e dei sistemi di successiva stilizzazione,
i logogrammi, che inizialmente come in molte forme di scrittura ideografica disegnava oggetti persone e situazioni, si sono semplificati, trasformati, modificati…
Accanto alla grafia classica, esiste una grafia semplificata ed è stato introdotto un alfabeto fonetico. Con le ulteriori difficoltà, (per me che sono fermo alla filologia romanza), determinata dagli aspetti fonetici…
Avevo già raccontato ad amici e conoscenti di quando circa un decennio fa, nello spirito della interculturalità dell’associazione Gentes cui collaboravo, avevo provato ad accostarmi all’apprendimento della lingua araba…
Stop! Nella prima lezione mi dissero che le lettere erano 28 ma… Un numero consistente di queste lettere ha una diversa pronuncia se essa si trova all’inizio, alla fine o all’interno di una parola…
Quando l’insegnante araba mi “illuminò” dicendomelo, a dir la verità mi si fece buio nella mente… Ricordo che usai un’espressione tipo: «ma allora, si tratta di qualche centinaio di lettere, è terribile per me… Quasi quasi è meglio imparare una lingua orientale e magari cinese o giapponese…»
Non vorrei a questo punto avere spaventato chi mi ha seguito fin qui. La prossima lezione sulla Cina si terrà sempre all’Istituto Pascal di Romentino, e sarò attento e assiduo ad ascoltare il brillantissimo e competentissimo professor Guido Gavinelli.
Chiedo scusa se mi sono lasciato scappare la mano…
Nanni Omodeo Zorini
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