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venerdì 3 giugno 2022

 PORTE (definitivamente) CHIUSE…

Pare che non sia vietato, almeno per il momento, anche qui… Già: avevo letto miliardi di libri… E ora mi frullavano tutte le loro pagine nel ricordo della memoria e le leggevo così, mentre me ne andavo in giro. Poi, quando mi ero imposto, intenzionalmente e coscientemente, la chiusura (che il gergo mediatico omologato definiva lockdown), nei confronti di quella piccola, infinitesimale, e pure per me allora essenziale frazione di mondo umano esterno, avevo iniziato a “leggere film”… C’erano tutte le piattaforme dei film in streaming. Parzialmente gratuite, talvolta a pagamento; mi ci ero buttato a pesce. Talvolta sguazzando tra schifezze fatte in serie, un tanto al pezzo, sia come repertorio, sceneggiatura, riprese, fotografia regia e montaggio. Talvolta, nascoste e celate tra il repertorio delle narrazioni filmiche in lingua originale con sottotitoli, saltavano fuori gioielli meravigliosi. Me li gustavo. Nonostante il fastidio e la fatica aggiuntiva del seguire i testi scritti sotto le immagini.
Quasi sempre, con piacere, ne davo notizia su questa piattaforma con brevi commenti personali. Anche intervallati e alternati a giudizi ufficiali alt rui.
Ieri sera, al cineforum il posto delle fragole di Bellinzago: NOWHWERE SPECIAL.
Tenero, intimo, appassionato: un “ragazzo padre” lasciato solo dopo il parto dalla madre del bambino, innamorato reciprocamente del delizioso figlio, interpretato stupendamente, fa il lavavetri. Ma sta avvicinandosi alla resa dei conti del passaggio nell’altra dimensione… Un male terribile incurabile. Non nominato. Ma presente, devastante e incombente.
Una storia d’amore.
Le piattaforme e le reti mediatiche viaggiavano di gran carriera da tre mesi abbondanti sul comico ucraino, con la sua immancabile maglietta a mezze maniche color militare, a chiedere nuovi aiuti militari, e di armi pesanti al mondo occidentale per difendersi dall’aggressione… putiniana. Con improbabili e inopportuni accostamenti e confronti con la resistenza partigiana italiana. Che l’aveva avuta dura e terribile usando vecchi residuati bellici di fucilacci del primo conflitto mondiale, o con armi sottratte provvidenzialmente alle caserme delle forze di polizia o degli squadristi di Salò.
Ho confermato sempre, anche alla faccia di qualche scioccherella che definiva solipsistico il mio esprimermi, che ritenevo brutale, aggressivo e criminale l’intervento del neo zar ex KGB a invadere il ricco ex vassallo, ripetendo a gran voce all’unisono anche con il pontefice dei cattolici che la via migliore per interrompere una guerra è DICHIARARE LA PACE, praticandola.
Mi sono capitate piccole e grandi disavventure e sciagure. Di salute; di gestione della mia vita e del mio alloggio; di fregature e bidoni solenni da parte di imprese di manutenzione e interventi… Solo di sfuggita, l’ulteriore mia liquidazione di colei che avevo finto, per gentilezza d’animo gratuita, con il benservito finale. Da anni, documentandomi e dimostrandoglielo, le avevo detto che la vedevo molto chiaramente sgattaiolare di qua e di là, per boscaglie e sentieri paesani, mentre mi raccontava subdolamente di essere totalmente inferma, nel proprio letto di casa…
Per bontà d’animo avevo conservato una modalità di comunicazione on-line, il cui software non riuscivo a caricare direttamente sul mio netbook, chiedendole le rare volte che la incontravo ancora per mia tolleranza troppo bonaria, di aiutarmi "a caricarlo", utilizzando il suo telefonino (ovviamente io avrei usato il MIO PROFILO, come sempre). Ha voluto mostrare, pretestuosamente, di essere e sentirsi disturbata che io potessi vedere le sue squallide e banali chat. Alla faccia…! Ogni volta borbottava confusa che non aveva niente da nascondere, ...e che proprio per questo "continuava a nascondersi dovunque".
Non sapeva e non voleva rassegnarsi a ritenersi definitivamente liquidata da me.
Ogni pretesto andava bene. Ho chiuso definitivamente ulteriormente il catenaccio di quella porta che avevo voluto tener aperta, essendo ingenuo e fin troppo ottimista.
I film in streaming: letti, visionati, ascoltati, oltre alla parziale noia di qualche volta, mi avevano arricchito, divertito, appassionato.
NOWHWERE SPECIAL: ha siglato con tenerezza fin troppo struggente, un commiato. E anche il mio commiato. Un saluto composto, asciutto e insieme amaro, verso un’esperienza che mi ero compiaciuto di voler ritenere autentica, vera, sentita reciprocamente.
Epilogo… Deludente “conclusione di partita”, testamento affettivo, nei confronti del me stesso che aveva voluto giocare a crederci…
BUONA NOTTE AL SECCHIO!
Nanni Omodeo Zorini
Eleonora Bellini
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