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domenica 30 dicembre 2018

ARCHEOLOGIA LESSICALE. Babele-2
Evoluzione delle parole, dei loro significati e dei loro simboli.
[Senza piccarmi un ruolo da linguista, per il fatto che mi piacciono le parole e l'uso che se ne fa, mi permetto qui di regalare alcune riflessioni in proposito. Qualora risultassero imprecise e inesatte sarò grato a chi me lo farà rilevare]
Mi permetto di nuovo, qui , una rapida carrellata di alcune espressioni.
Ho in mente di continuare il mio intervento dal punto di vista linguistico semiologico etimologico. Termini da analizzare oggi: democrazia, socialismo.
È un dato abbastanza assodato: sempre meno gente legge, si documenta, e soprattutto conosce il significato dei termini delle parole e dei concetti. Da vecchio maestro di scuola elementare provo a fare un'azione di tipo divulgativo. Volontariato di alfabetizzazione. Naturalmente con tutti i limiti che mi sono propri. Sarò grato a chi dopo aver letto queste mie notazioni mi aiuterà criticando e correggendo. Naturalmente si tratta di un'impresa ardua: come le mie amiche, conoscenti e amici possono rilevare, non potrò che essere riduttivo e semplicistico. Rinviando, chi ne ha bisogno, soprattutto se si rende conto di ciò, a successivi livelli di studio e di approfondimento personali. Quello dell'educazione dell'istruzione è un processo infinito senza termine…
(Ho in mente il modello del celebre "maestro Manzi", quello che attraverso il media televisivo allora a luce azzurra, riuscì a fare con la sua stupenda e inimitabile trasmissione di alfabetizzazione: "non è mai troppo tardi".
Provo a cominciare dal termine democrazia. Dove nacque esso significava governo del popolo. Con tutte le varie accezioni sfumature e modalità possibili. Gli avversari di Pericle ad Atene tendevano a dargli una connotazione negativa. Intendendola e interpretandola come "dittatura del popolo". Ovviamente di quella parte di popolo che aveva e godeva dei diritti civili.
Due esempi abbastanza recenti di utilizzo del termine democrazia per denominare e identificare una organizzazione politica: "democrazia cristiana", "democrazia proletaria". (Forse il termine cristiana meglio sarebbe stato fosse sostituito da "cattolica").
Non basta utilizzare un termine perché ciò significhi che si sta praticando e attuando quello che il termine stesso dichiara sostiene e afferma.
O anche quello abbastanza recente del cosiddetto "partito democratico". Erede del criticabilissimo ma glorioso partito comunista fondato da Gramsci circa un secolo fa. Che credette di superare gli ostracismi che gli impedivano di partecipare in prima persona alla gestione della cosa pubblica, facendo harakiri. Con la famosa e a mio vedere assolutamente ingloriosa: "svolta della Bolognina".
Lo stesso Pericle, inventore ad Atene di un regime che venne definito "democrazia", riconosceva il ruolo di leadership che la città attribuiva a lui personalmente.
Ciò a dire, senza particolare vis polemica, che la democrazia diretta, assoluta, è una pura illusione anche quella recentemente millantata on-line. Di fatto limitata dalla mancanza di una rete informatica adeguata; e da forme di controllo e verifica sulla sua sostanziale correttezza di procedure.
Possibile in piccolissime comunità. Ma allora è altra cosa…!
Talvolta il termine è stato mescolato in "social-democrazia". Come in altri casi il problema di comprensione e sempre quello della possibilità per nulla remota che chi decide di utilizzare una espressione, intenda brevettarla a uso proprio. In esclusiva. In monopolio.
L'idea di socialismo era ed è molto ambiziosa. Come illustra la nota riportata sotto da Wikipedia.
Anche qui vi furono e potrebbero continuare ad esserci casi di appropriazione e utilizzo indebito del termine. Basti per tutti l'esempio della denominazione del partito nazista: che si autodefiniva "nazionalsocialista".
O anche, a mio modesto parere critico, l'utilizzo inappropriato e la definizione della propria nazione come: Stato socialista. Che caratterizzò moltissimi paesi dell'Europa orientale. Fino alla caduta del muro di Berlino almeno. Più che non di "dittatura del proletariato", con le dovute differenze tra Stato e Stato, si trattò di governo autoritario gestito dall'organismo che si autodefiniva con varie differenziazioni e sfumature: "partito comunista". Meglio definirle forse forme oligarchiche. La cui oligarchia o aristocrazia nasceva per partenogenesi. Autogenerazione. Cooptaazione o esclusione al proprio interno. Altro esempio rapido: la nazione attualmente più ricca, potente da tutti i punti di vista, la Repubblica popolare cinese, viene retta da un organismo che si chiama: "partito comunista". Si ricorda mestamente in questi giorni la dolorosa vicenda di piazza Tienanmen. Cuore simbolico della nazione cinese.. Vide la "primavera democratica cinese", 1989. Famosa la foto dello studente che si pone davanti a un carroarmato cercando di fermarlo durante la repressione. Imprecisato il numero delle vittime.
Democrazia popolare e Stato socialista, non solo in quella realtà e in quell'episodio, vennero a conflagrare. Molto drammaticamente.
Altri esempi di utilizzo del termine "comunista/socialista" nella versione vulgata: aver attribuito tale termine alla predicazione del Nazareno; o alla gloriosa ma insieme dolorosa azione di fra Dolcino da Novara; o quella di Don Cracchi in Val d'Ossola più di un secolo fa.
Non essendo assolutamente, il presente, un trattato di sociologia politica (Ahahahah!), invito tutte le persone buone che vogliono leggermi qui, a prendere assolutamente con beneficio di inventario queste mie considerazioni alla buona.
Se le mie generose e benevole lettrici e i miei lettori me lo consentono, regalo loro, sperando di non farli troppo sorridere, una mia sintetica considerazione.
Considero il messaggio cristiano, quello socialista e comunista, insieme naturalmente a tutti gli altri di segno positivo, soprattutto prevalentemente o addirittura soltanto idealità. Modelli. Bandiere. Vessilli. Significativi soprattutto per indicare la strada e la meta. Difficilmente raggiungibili e perseguibili in toto o addirittura in parte.
Con tutti gli aspetti positivi, i pregi ma purtroppo anche i limiti, delle visioni utopiche.
Mi permettano ora i miei saggi e pazienti lettrici e lettori, una battuta a mò di conclusione. Quando andiamo con l'auto, ora abbiamo già in dotazione come navigatore, oppure ci serviamo di Google Map. Sono strumenti e rappresentazioni per darci un'idea di dove stiamo andando e di quale strada stiamo percorrendo. Non stiamo realizzando il "navigatore", ma come la bussola, il teodolite e l'astrolabio, si tratta di strumenti per orientarci. Non sono essi il fine. Pertanto anche le utopie, sulle quali verrebbe ingenuamente da dire: "si, ma già, ma l'amore universale, l'uguaglianza, il rispetto del prossimo, l'attuazione dei diritti, mica le prepari così in padella su due piedi belli pronti, come due uova con la pancetta affumicata…" No, di certo, nulla è già bello pronto. Basta superare la propria pigrizia. Saper leggere la realtà. Voler guardare con occhi puliti, guardare la rotta, e… "Provare, provare, provare…" Prima o poi c'è rischio di andare davvero nella direzione giusta. Magari come nella metafora del granchio che fa due passi avanti e uno indietro, un po' alla volta è forse possibile andare nella direzione giusta. Basta volerlo. Esserne convinti. Non farsi distrarre da schiamazzi, distrattori, elementi di disturbo. La meta a quel modo diventa il viaggio. Viaggiare in una certa direzione, diventa l'obiettivo. Uguaglianza, tolleranza, accettazione, integrazione, attuazione dei diritti. Battenrsi per conquistarli, è il modo migliore di provare a realizzarli e raggiungerli.
GARZANTI- DEMOCRAZIA= forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, che la esercita direttamente o mediante rappresentanti liberamente eletti: democrazia diretta, indiretta, parlamentare, rappresentativa, costituzionale |democrazia cristiana, movimento politico di ispirazione cristiano-sociale, sviluppatosi in vari paesi europei alla fine del secolo XIX (anche, ogni partito nato da tale movimento)
WIKIPEDIA- LA DEMOCRAZIA etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo, generalmente identificato con l'insieme dei cittadini che ricorrono ad una votazione.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione[1] o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare e ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni e applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare
Nell'antica Grecia la parola democrazia nacque come espressione dispregiativa utilizzata dagli avversari del sistema di governo di Pericle ad Atene. Infatti kratos, più che il concetto di governo (designato da archìa) rappresentava quello di "forza materiale" e, quindi, "democrazia" voleva dire, pressappoco, "dittatura del popolo" o "della maggioranza". I sostenitori del regime ateniese utilizzavano altri termini per indicare come una condizione di parità fosse necessaria al buon funzionamento di un sistema politico: "isonomia" (ovvero eguaglianza delle leggi per tutti i cittadini) e "isegoria" (eguale diritto di ogni cittadino a prendere parola nell'assemblea). Peraltro, a queste forme di eguaglianza si legavano i principi di parresìa (libertà di parola) ed eleutherìa (libertà in genere). La democrazia ateniese si contraddistingue per due peculiari caratteristiche: il sorteggio nelle cariche pubbliche e l'assemblea legislativa a democrazia diretta composta da tutti i cittadini.
TRECCANI- DEMOCRAZIA : forma di governo in cui il popolo esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi: grazie cara
Wikipedia-La democrazia ateniese è la prima forma di governo democratico attestata nella storia. Imitato da altre città, il sistema ateniese prevedeva che un limitato numero di cittadini, adulti e di sesso maschile, dai 30.000 ai 50.000 su una popolazione di 250/300.000[1], potesse proporre disegni di legge e votare quelle di iniziativa di un organo esecutivo, anch'esso selezionato tra la popolazione. Non è da sottovalutare, inoltre, il ruolo del teatro e della satira politica come strumento di propaganda di influenza della pubblica opinione[2].
WIKIPEDIA- IL SOCIALISMO è un ampio complesso di ideologie, orientamenti politici, movimenti e dottrine che tendono a una trasformazione della società in direzione dell'uguaglianza, o comunque della proporzionalità, di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico. Si può definire come un modello o sistema economico che rispecchia il significato di "sociale", che pensa cioè a tutta la popolazione.
Originariamente tutte le dottrine e movimenti di matrice socialista miravano a realizzare degli obiettivi attraverso il superamento delle classi sociali e la soppressione, totale o parziale, della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio. Fino al 1848, i termini socialismo e comunismo erano considerati intercambiabili. In quell'anno, nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, si opera la suddivisione tra "socialismo utopistico" e "socialismo scientifico", che essi chiamano anche "comunismo" per evidenziarne polemicamente le differenze col primo.
Il partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci circa un secolo fa, fu sciolto.
[Wikipedia. Bologna, 12 novembre 1989. Durante le celebrazioni per il 45º anniversario della battaglia di Porta Lame, il segretario del Partito Comunista ItalianoAchille Occhetto annuncia a sorpresa la cosiddetta "svolta della Bolognina", primo passo del processo che porterà allo scioglimento del PCI e alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.
Con svolta della Bolognina (o semplicemente "svolta" o, più comunemente, "Bolognina") si indica quel processo politico che dal 12 novembre 1989, giorno dell'annuncio della svolta, a Bologna, al quartiere Navile (ex Bolognina), porterà il 3 febbraio 1991 allo scioglimento del Partito Comunista Italiano e alla sua confluenza nel Partito Democratico della Sinistra.]
Nanni Omodeo Zorini
immagini rinvenute nel Web

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