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domenica 23 dicembre 2018

“ÈNNATALE
ÈNNATALE
ÈNNATALE …OOOHP ……”
Ma no, dài, non me ne vogliano, le prego, le care amiche che già più volte mi hanno consigliato comportamenti di scrittura adeguati, per non perdere l'ascolto di numerose lettrici donne…
Non me ne vogliano per davvero però.
Seppure questo incipit può avere disorientato qualcuna di loro esperta e competente di disturbi neuronali e anche della senescenza… Stavo soltanto riportando la solfa, tiritera stucchevole di un referendum pubblicitario. E non me ne vogliano soprattutto i produttori di quella particolare marca di salsa di carciofi, o di materassi o di qualcos'altro… che cavalcavano quello slogan per rendersi simpatici… Il loro "qualcosi" continueranno imperterriti ad essere venduti senza danno per il "PIL", o per lo spread…
Tranquilli!
Partivo semplicemente da quel ritornello noioso e mieloso, perché questa volta l'evento natalizio sta davvero approssimandosi!
E nell'epoca in cui solo in un certo giorno ci si ricorda qualcosa, per poi dimenticarsene definitivamente, provavo a ricordare un pochino…
Tempo fa, ebbi modo di accennare alla ricorrenza della violenza sulle donne.
Poco prima, con danno evidente alla pubblicabilità dei miei noiosi interventi, subendo una prolungata censura (certamente suggerita da invidia malevola), calcai un po' la mano e la scrittura su rituali esteriori di gruppi radical chic, che si facevano gli autoscatti in Piazza del Duomo a Milano, prendendo a pretesto la sciagura dolorosa e autentica delle infinite morti di disperati migranti…
Accennavo allora, alla BRUTALE MASCHIA VIOLENZA SULLE DONNE, mogli, conviventi , che spesso portava alla loro definitiva morte.
Mi riferivo (in via puramente ipotetica ma insieme reale), alla possibilità che donne coraggiose dovessero vedere differito alle calende greche, l'avvio dei procedimenti giudiziari da loro invocati e richiesti. E dicevo colà, che le poverine avrebbero anche potuto rischiare di rivivere "solo" mentalmente, emotivamente, spiritualmente gli episodi brutali e vigliacchi. Ponendo loro il dubbio che non avrebbero fatto meglio a restarsene zitte.
Defilarsi alla spicciolata.
Senza turbare nessuno.
Senza creare scandalo tra conoscenti, parentadi vari, ambiente di lavoro e colleghi…
Senza scalpore.
“ma chi me l’ha fatto mai fare…?!”
È stato più volte affermato che traumi simili, non vengono superati mai. E che anzi il portarne alla luce episodi e particolari, non fa che riacutizzarli. Esacerbandone e risvegliandone la sofferenza.
Disturbando la rielaborazione di quell'inferno!
E se ora, mi permetto qui di dire, proprio perché il refreain ripete: ÈNNATALE ÈNNATALE ÈNNATALE …OOOHP ……”, se provassimo proprio ora, che è quasi Natale, a ricordare per davvero, con sofferenza, dolore, riflessione insieme, le donne uccise o che hanno subito violenza dai propri maschi, magari accanto a donne, bambini, uomini che dopo i peregrinari dolorosi per le varie "libie" del loro esodo, sono miseramente annegati o hanno atteso esangui e sparuti su ponti di navi attraccate al largo, senza possibilità concreta di attraccare a rive e rapporti ostili…
La sofferenza, il dolore, lo sguardo implorante che chiede giustizia, non hanno etichette, nazionalità, genere… E forse merita proprio che se ne parli qui, ora, nel momento in cui viene celebrata una nascita remota, di un tale che fece una brutta fine proprio perché propugnava amore universale, bevendo l'acqua che al pozzo gli offriva la "straniera" samaritana, destando scandalo.
Pare l'abbiano crocifisso.
E si era lasciato lavare i piedi con le lacrime da una bellissima puttana, che poi li aveva voluti asciugare con i lunghi capelli…!
Magari sì, se può avere davvero qualche significato, al di là dei panettoni e dei brindisi falsamente festosi, proprio perché tutti dicono che è Natale, forse varrebbe la pena davvero di parlarne proprio oggi.
Domani.
Dopodomani…
Ma non c'è fretta: parlarne sempre magari!
E oltre a parlarne riempiendosi la bocca in modo fariseo, mettere in atto un cambio di mentalità. Soluzioni organizzative praticabili. Provare a dare risposte, invece di continuare a dire da farisei: "oh Signore Signore…", magari ostentando nelle mani una corona del rosario...
Provare a trovare soluzioni e accordi per rendere meno violento e traumatico l'esodo e la migrazione…
Provare a trovare modalità concrete perché, pur senza cancellare le ferite profonde delle donne maltrattate e uccise, i procedimenti giudiziari siano il più possibile tempestivi, efficaci, e garantiscono almeno una maggiore sicurezza futura per le tapine malcapitate.
Da non credente, mi permetto di ricordare a chi gioca ancora i festosi girotondi per i 35.000 migranti ammazzati, per le 130 donne uccise di femminicidio, per i disgraziati intirizziti che rischiano di congelare sui marciapiedi delle strade opulente e scintillanti di fasulle luminarie, che forse il messaggio del rabbi può essere ancora valido.
Attualissimo. Magari soprattutto per chi gli si dichiara devoto.
Io, modesto fattucchiero delle parole, ammiro quel messaggio. Lo condivido.
Lo faccio mio.
Non per buonismo, conformismo benpensante, ma perché mi è piaciuto.
Come piacque molti secoli fa all'amato fra Dolcino da Novara…
A Francesco d'Assisi…
Al Papa buono che regalava ai bambini carezze da portare a casa per tutti i cari…
Boh! A meno che sia vero il contrario!
A meno che sia vero che non è assolutamente Natale…
Che è solo un modo di dire quello che aveva predicato il Nazareno 2000 anni fa. Magari anche lui si era sbagliato e si era fatto crocifiggere solo per fare un po' di scena…!?
È un'altra occasione per vendere qualche stupidaggine, come la ricorrenza della festa della nonna, della mamma, del babbo, degli autistici, degli anziani, dei chissàchecosa utili per quel momento lì?
Boh! Io per me faccio finta (da agnostico, ateo, irreligioso), che possa avere magari qualche significato questo nome, questa parola, questo promemoria…
Auguro, (cioè auspico, cioè spero) che la parte migliore dell'animo umano alla fin fine possa magari prevalere…
O no?
Nanni Omodeo Zorini
foto e immagini dal Web

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