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sabato 1 febbraio 2020

A proposito di : Ravensbrück: il campo di concentramento per sole donne…
Annidati nei recessi più oscuri della mente, mostri, fantasmi, ferocia pura si aggirano… Quando diventa di massa, "normale", ovvio, un movimento abnorme, dove esiste il consenso generalizzato apparentemente, o la disattenzione colpevole degli altri che si girano dall'altra parte,
come "boletus satana ", "ammannite falloides"...pericolosi, virali al massimo livello, strisciando passi tossici, i mostri arrivano e prendono corpo…
Piccoli esperimenti di spersonalizzazione li abbiamo sperimentati negli istituti di reclusione per ragazzi poveri e orfani… Divieto di oggetti personali, divieto di comunicare con chiunque, DIVIETO DI TENER DENARO PROPRIO...…
Perquisizioni corporali costanti. Negli istituti, ma anche nei rapporti interpersonali forse a volte… Specialmente un tempo.
Il padre padrone che vieta a figlie e figli di avere propri piccoli segreti; e ritiene la donna di casa un oggetto non dotato di personalità giuridica emotiva sessuale… e anche lei soggetta…
Certo, Ravensbrück è il luogo il tempo e il film in cui questi mostri mentali prendono corpo e si realizzano concretamente… Ma ci sono dei piccoli tentativi ed esperimenti. Un po' alla volta ci si arriva.
Anche la famiglia allora diventa un ottimo lager: la zia Peppina che ci infastidisce, che trattiamo da mentecatta, da figlia di maria...diventa “quella là", o un altro nomignolo;
il denaro di casa lo teniamo sotto chiave perché non si sa mai… Rimane una presenza, possibilmente solo laboriosa e produttiva…
L'Istituto Dominioni per orfani e poveri, si travestiva da falsa fasulla famiglia: al posto del tuo nome ti appioppavano un numero;
Periodicamente ti controllavano sia gli oggetti segreti, sia gli eventuali scritti o altro: ovviamente denudandoti in modo umiliante…
Non dovevi poter disporre assolutamente di denaro. Venivi controllato nei tuoi movimenti…
Ora, chiuso Ravensbrück, chiuso il Dominioni, le larve e i virus inoculati di questa spersonalizzazione tipica che porta alle istituzioni totali, continuano a viaggiare sottocute… Prima o poi tornano fuori. A te, a me, a chi capita… Non necessariamente in un luogo cupo e grigio come un lager nazista o della Bosnia-Erzegovina…
Ma anche travestito da un ambiente "normale"…
Con i panettoni, gli auguri, la spesa da fare, insomma quelle cose lì che vengono considerate normali, quotidiane…
Insomma NELLA FAMIGLIA!
E non osare lamentarti, ti direbbero naturalmente: ZITTA TU…
( leggere : ASYLUM. Erving Goffmann. 1961....)

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