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martedì 18 febbraio 2020

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE


«"…CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE",
così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa…ne Il Gattopardo
Emblematica affermazione (in campo politico, ma anche spesso nella pratica quotidiana della vita di tutti giorni di molte persone).
Lasciando da parte per un po' il testo letterario e fermandoci al messaggio profondo, pessimistico, senza speranza sotteso dovunque, viene facilmente da pensare a quando in certe situazioni e relazioni ci si dà una rinfrescata.
Quasi a simulare che si ridà il mazzo delle carte di nuovo.
Ma gli ammiccamenti, gli sguardi d'intesa di chi sta al tavolo da gioco, il sottinteso, lasciano intravvedere all'osservatore esterno che si tratta solamente di un cambiamento di facciata.
La nuova maschera che viene indossata cerca di ingannare. Con il solito: "facevamo finta che…"
Se il "cambiamento" non è sostanziale, radicale, profondo, non è assolutamente cambiamento.
Si tratta soltanto di aver mutato d'abito.
Atteggiamento esterno.
E certo ci vuole coraggio per un vero cambiamento.
Che senza distruggere o negare la realtà, rifaccia i conti con gli elementi in gioco.
Cercando di disporre, per davvero e non per finta soltanto, gli elementi del puzzle.
Il cambiamento proclamato, promesso, paventato e ventilato, deve spostare alla radice i termini della situazione.
Senza dimenticare, trascurare o buttare nella spazzatura la situazione precedente, ma anzi proprio partendo da essa, deve avvenire una reale autentica radicale "ristrutturazione del campo".
Altrimenti è aria fritta…!
Autoinganno!
Può anche darsi che convenga tapparsi il naso, dare a vedere di crederci, accontentarsi al ribasso. Soprattutto quando i termini della questione e della situazione sono troppo radicati. E quando la volontà dei protagonisti è proprio quella di mutare solo tono di voce, di atteggiamento, raccontando a se stessi una barzelletta.
«Come erano le condizioni precedenti?
Quale mutazione è stata operata o è avvenuta?
Quale è il risultato finale?»
Molto spesso si cerca di dare l'impressione che tutto cambia proprio perché non cambia assolutamente nulla!
E si cerca di dare quest'impressione soprattutto a se stessi. Con l'alibi da parte dei soggetti che non era abbastanza conveniente; era troppo faticoso doloroso e sconvolgente; la situazione era troppo incancrenita, cronicizzata,…
E chi glielo faceva fare di buttare tutto all'aria completamente?

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