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venerdì 1 ottobre 2021

SCHEDE ELETTORALI E… IL BENEFICIO DEL DUBBIO

 SCHEDE ELETTORALI E… IL BENEFICIO DEL DUBBIO

Ebbene sì…
Tra una variante Covid e un’altra, tra un vaccino e un rutto anticovid emanato da deliranti novax, pare sia proprio arrivato il momento delle elezioni amministrative.
Sì, proprio così.
E in un comune del nordovest, che conta più di 100.000 abitanti, collocato tra il Piemonte e la Lombardia, scavalcando il fiume Ticino, era capitata la data del rinnovo elettorale.
Non ne dico il nome, ma un certo bizzarro personaggio, che spesso si fa chiamare e definire barone professore, guardò nei suoi cassetti per cercare la scheda elettorale.
Ohibò! Caspiterina! Perdincibacco! (C’è chi sostiene che abbia addirittura pronunciato altri termini tipo “caxxo” o altro…)
Queste esclamazioni erano determinate dal fatto che la scheda elettorale in suo possesso era ormai colma e satura di timbri… Insomma aveva esaurito tutte le 18 caselle previste…
Non si perse d’animo: come avrebbe fatto in qualsiasi momento cercò il numero telefonico del Comune, rapporti con il pubblico, centralino, ufficio elettorale…
Ma niente di niente!
Dovette ascoltare diverse volte una filastrocca becera e cretinotta che affermava che in quel momento e fino a martedì successivo compreso non si sarebbe potuto recare agli uffici comunali a farsi rilasciare una nuova scheda elettorale!
E anche se avesse voluto o potuto avrebbe dovuto prenotare: cosa impossibile fino al martedì successivo!
Le elezioni sono pur sempre elezioni.
E quello del voto è uno dei pochi strumenti a disposizione per praticare la democrazia rappresentativa.
Oltre alle petizioni popolari, ai referendum e alle proposte di legge.
Ma come fare ad esercitare quel diritto?
Mancavano ancora due giorni prima del fatidico 3 ottobre, domenica, primo giorno di elezioni…
Ma lui, stando alle informazioni che la filastrocca preregistrata diffondeva a destra e a manca, non avrebbe potuto procurarsi una nuova scheda sino ad alcuni giorni dopo la conclusione delle procedure elettorali!
E guarda caso al telefono (e ce n’era una fila lunghissima di numeri da chiamare: nessuno disponibile!) nessuno aveva potuto o voluto dirgli come fare.
Alcuni giorni prima una gentile fanciulla lo aveva encomiato per le sue competenze tecnologiche…
E allora, fece di necessità virtù.
Se non rispondono al telefono, si disse, magari rispondono a una e-mail…
Cocciuto e mai rassegnato, volle sperare che almeno quel canale di comunicazione fosse attivo.
Anche se, recenti ripetute occasioni gli avessero suggerito, nella pratica quotidiana, che non bisogna mai essere troppo ottimisti, fiduciosi, o avere troppa speranza.
Persona di cui si fidava aveva cercato tempo addietro di dirgli “Roma per toma”. Aveva cioè cercato di fargli credere che alcune di lui preoccupazioni fossero totalmente infondate, e lei, cioè la persona in questione, fosse in perfetta buona fede. E che “se era stata uccel di bosco” non andando mai a trovarlo, era perché probabilmente nei boschi ci andava, di qua e di là.
A volte aveva voluto credere al meglio e nel meglio.
Ricevendone disconferme che l’avevano lasciato amareggiato e deluso.
Fatto sta che questa volta mandò una e-mail ad uno degli indirizzi del Comune.
Stava reiterando più volte l’invio della stessa missiva ai vari indirizzi dell’ente comunale, quando ricevette una chiamata sul proprio cellulare tablet…
Gli veniva detto che il messaggio sonoro preregistrato diceva corbellerie.
Quello stesso giorno, fino alle 18, e anche nei due giorni delle elezioni, gli uffici comunali erano aperti, pronti a ricevere chi avesse bisogno di duplicati del documento di identità e della scheda elettorale.
E soprattutto che non serviva assolutamente prenotare…
Essendo peraltro impossibile farlo…!
Insomma, come aveva affermato dal suo aspetto torvo e aggobbito un noto esponente parlamentare pluri-democristiano praticamente eterno,
“A NON FIDARSI SI FA PECCATO; MA MOLTO SPESSO CI SI AZZECCA…!”
Lui non credette alla filastrocca preregistrata che diceva cazzate solenni. Come non aveva creduto agli zuccherini che aveva provato a regalargli con aria risentita la personuccia citata sopra.
Insomma non si era fidato delle parole pronunciate.
Aveva usato strumenti telematici e informatici.
La mail in questo caso.
Il sistema di localizzazione di Google, mesi addietro.
Che gli aveva raccontato che nonostante i malanni e gli impedimenti lamentati piagnucolando, la persona in questione andava e veniva in continuazione per caxxi suoi.
Ora, il barone professore o comunque si facesse chiamare, da tempo non aveva più bisogno di conferme o disconferme attraverso geolocalizzazioni.
D’altra parte, IL DUBBIO È ALLA BASE DELLA VERITÀ, ed è presupposto per le più grandi e geniali scoperte scientifiche.
Perciò, sereno e tranquillo, dubitò che fosse possibile che il Comune avesse chiuso i battenti a due giorni dalle elezioni amministrative.
Per il resto accennato, non aveva più bisogno neppure del dubbio: aveva la certezza che quella personuccia citata gli raccontasse delle palle grossolane. Perché era nel suo DNA...
Ottenne il duplicato della scheda elettorale.
( La Pinocchia intanto l’aveva già mandata a quel paese da tempo ripetutamente!)
Nanni Omodeo Zorini
Angela Angelamantelli
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