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giovedì 5 luglio 2018

IL COMPLESSO DEL POLLAIO



IL COMPLESSO DEL POLLAIO
È proprio vero. A essere sempre vissuto in una casa autonoma, senza vicini sopra sotto di fianco a destra o a sinistra,…ci restava con gli occhi sbarrati, stupito con un sorriso ironico tutte le volte che notava le dinamiche.
Non dava confidenza a nessuno. Non si fermava a ciacolare, spettegolare, ascoltare o dire sciocche e stupide malignità.
L'aggressività ricordava molto quella del pollame costretto in uno spazio circoscritto.
Prima o poi anziché socializzare, chi ti stava lì di fianco cercava, trovava, o si faceva suggerire l'imbeccata …
Episodi banali, privi di assoluto fondamento o significato, diventavano l'occasione, il casus belli. Piccole coalizioni temporanee, fragili, pretestuose…
"Pare che il tal dei tali o la tale e talaltra abbia detto o fatto questo e quest'altro…"
E gli veniva quasi da ridere se non da intristirsi o da piangere per la miseria… Invece di cercare il confronto, avendo qualche rimostranza fondata o sciocca, parlarne con la persona giusta, becchettando il mangime e con i cocoricò lamentevoli, veniva preferito sparlare, o addirittura rivolgersi a qualche soggetto ritenuto superiore…
Chi ad esempio lamentava che qualcuno dal piano superiore sbattesse briciole o altro sulla propria finestra, se gentilmente lo faceva presente riceveva battute secche, sgarbate, e affermazioni senza capo né coda… Avrebbe dovuto lui stesso non avere le finestre in quella posizione, quindi era colpa sua… Aveva atteso sorridendo paziente quando qualche volta gli era stato bloccato e ostruito il passaggio dell'ingresso al box o in altri posti… Però, c'era sempre chi era pronto, appollaiato, a curiosare cercando l'occasione buona per lamentare che per qualche secondo lui aveva sostato con i suoi mezzi qua o là… o altre amenità...E non serviva a nulla far notare che oltre al tempo limitatissimo, restava spazio sufficiente per passare con un autotreno…
La logica dominante era quella di attenersi allo STEREOTIPO alla OMOLOGAZIONE non si poteva sgarrare altrimenti si veniva esclusi... o preso come bersaglio... Poi c'era la casistica delle regole condominiali; spesso imprecise, che lasciavano sempre lo spazio per aprire dei piccoli contenziosi… Perché il vicino aveva fatto questa quest'altro? Come si permetteva?
Erano evidentemente sempre episodi banali, irrilevanti, privi di fondamento… Perciò ottimi pretesti per scaricare aggressività, rancore, cercando di volta in volta il capro espiatorio.
E chi se ne stava per conto suo, evitando di farsi coinvolgere nei pettegolezzi, era un ottimo capro espiatorio…
Chi non accettava le provocazioni, diventava il malcapitato di turno…
Gli era capitato di dire che quel pollaio fosse un concentrato di attaccabrighe. Ma forse il difetto stava nel manico. Era la logica e l'atmosfera stessa di quel pollaio come di tutti i pollai che diventava terreno di coltura…
E stava ripensando ai suoi decenni sereni quando abitava altrove… Ci ripensò come fantasia e ipotesi per il futuro.
E poi come faceva spesso si disse:
"NON TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA"

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