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martedì 3 luglio 2018

PESCI NELLA RETE

PESCI NELLA RETE

Era  oltretutto estremamente imbarazzante. Da diverso tempo il sistema interno all'azienda era invaso di strani contraddittori vergognosi messaggi.
Si era limitato a leggere le prime parole e le prime frasi…
Tutta l'organizzazione ne veniva sputtanata…!
«Mio tenero e radioso… Dovunque aleggia lo sguardo dagli occhi pungenti… E neppur io posso sfuggirgli… Il tuo profilo che altri colleghi definiscono allampanato, è per me fantastico. Affascinante anche il tuo cranio lucido e senza capelli. E quel pizzetto di barba sfottente…
Quanto ci metterò ancora a palesarmi?
Ne avrò mai il coraggio?
Almeno a te prima o poi stanne certo dovrò rivelarmi…»
Una tresca amorosa? Lì… Proprio nell'azienda di cui lui era il direttore totale! Per fortuna nulla era ancora trapelato al di fuori, soprattutto nei confronti dell'utenza…
Schiacciò il tasto rosso del interfonico telefonico.
In viva voce: "certo dottore ...dica dottore... devo venire da lei dottore…?"
Cercò di non gridare ma disse con tono concitato: "ma certo, come minimo, devo venire io da lei per caso ragioniere? O preferisce essere chiamato dottore ...anche se lei è laureato in economia e commercio e non come noi… Allora si muova dottor ragioniere… Che qui la misura è colma!"
Entrò uno sguardo abbastanza intelligente. Che preferiva mostrare condiscendenza e quasi sottomissione al suo capo…
"Ho preferito, direttore esimio, risparmiarle la lettura dell'intera mail… Perciò se vuole le posso relazionare in sintesi tutti i dati che ho raccolto e che ci permettono, col suo consenso, di avere le idee un po' più chiare..."
Con aria scocciata di disappunto l'altro gli fece solo un cenno di continuare.
"Il soggetto in parola utilizza sia nell'indirizzo di posta elettronica sia nella firma il nome, o lo pseudonimo, di Eufemia. Ma nel corso della mail, mi è parso di rilevare alcuni indizi significativi… Ecco, nella riga 56 può vedere come si esprime nei confronti del suo destinatario usando un nomignolo o vezzeggiativo ricorrente anche altrove… Sembra infatti prediligere molto i funghi e soprattutto i funghi porcini. «Mio morbido funghetto; mio boletus porcino…"
Il boss rimase interdetto.
Quel nomignolo gliel'aveva appioppato anni prima la buonanima. E non era mai più riuscito a staccarselo di dosso. Anche se ora nelle vicende femminili accettava nomignoli di ogni sorta. Ma nessuno di essi lo riteneva così adeguato. E stentava a riconoscersi nelle paroline che le dipendenti, partner più o meno occasionali o durature o interessate gli attribuivano…
Non commentò. E fece cenno al subalterno di continuare.
"È riuscito comunque a scoprire qualcosa di più su questa Eufemia? È una nostra dipendente? Non che la cosa mi interessi particolarmente,e ma che aspetto ha? È almeno una bella donna...?"
Appurato e acclarato che comunque i messaggi erano rivolti alla sua persona, voleva vederci chiaro, cercare di trovarne qualche vantaggio… come si dice nel linguaggio parlato: *pararsi il culo*…
Gentile, senza risultare servile, l'altro continuò con una serie di particolari nella quale il capo azienda si stava perdendo e non ci capiva un bel niente… Ogni volta poneva domande… Ne riceveva risposte… E ne sapeva ancor meno di prima…
Fu quando ad un certo punto il dottor ragioniere sbottò con questa espressione: "… In sostanza Eufemia afferma di essere stat *o*  profondamente colpit *o* proprio da lei signor direttore…"
Credette in un lapsus… "Voleva dire essere stat *a* profondamente colpit *a* … Credo di aver capito male altrimenti…
Vorrei sperare e credere che si trattasse di un lapsus."
Ma in quel momento dalla porta a vetri vide stagliarsi la sagoma corpulenta al limite dell'osceno del capo relazioni con il pubblico.
Grasso.
Ma più che grasso flaccido.
Una immensa ameba mollica. Informe.
Fastidiosa.
Si guardò con il suo subalterno il quale fece un cenno di assenso e a quel punto fissò con intenzione il nuovo arrivato e se lo vide entrare…
Anche la voce era flaccida.
"Tra colleghi circola la voce di questa virale invasione della mail… E allora io mi sono sentito in obbligo, me lo permetta, signor direttore, di contribuire nel mio piccolo…"
I due sorvolarono sull'ultimo aggettivo…
"Ecco, vede, per quanto non siano un nutrimento particolarmente sostanzioso, lo confesso… ho sempre adorato le trifole, cioè quelle che tutti chiamano i tartufi, e in subordine tutta la categoria dei funghi buoni… commestibili… mangerecci… E, se mi permette ancora…..."
Il direttore lo guardava con sguardo torvo e il ciglio abbassato.
Stava firmando senza neanche guardarle delle pratiche di routine.
E fu proprio a quel punto che la penna stilografica, placcata oro , che gli avevano regalato i dipendenti come atto di omaggio servile all'ultimo suo compleanno, gli venne ghermita… Appoggiata sulle scartoffie… E quella mano destra gli fu afferrata dalle mani grassocce che vi appoggiarono in modo stucchevole e umido un bacio…
Dietro le pareti vetrate stavano formandosi dei capannelli.
E nei capannelli si parlottava e si *faceva capannello*… E a quel momento i vetri infrangibili non riuscirono a trattenere un brusio che divenne una risata immensa clamorosa inondante…
Il pesce Eufemia era caduto nella rete.
Anzi ci si era tuffato intenzionalmente.
Il direttore, senza fiato, gli occhi sbarrati, lo stava guardando…
E a quel punto era difficile dire se con stizza, fastidio, irritazione…
O con qualche altro sentimento…

-ma, papo, questa volta hai proprio superato te stesso!-
Esclamò la ragazzetta che gli stava seduta accanto a tavola...
- ma davvero dove lavori tu ci sono degli zombi del genere? Ecco perché allora non ti lamenti quasi mai quando vai a lavorare...!-
E gli schioccò un bacio sonoro sulla guancia, che gli lasciò l'impronta rosata del sugo di pastasciutta...


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