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mercoledì 20 maggio 2020

«CAHIERS DE DOLÉANCES»

«CAHIERS DE DOLÉANCES» (quaderni delle lamentele)

Non c'è come nei momenti più gravi come questo della pandemia, per far saltar fuori ed evidenziare tutte le anomalie… O almeno, cominciare a elencarne qualcuna ogni tanto…
Si può raccogliere l'elenco, naturalmente sempre incompleto e provvisorio.
BUROCRAZIA (endemica malattia dell'organizzazione delle cose pubbliche attraverso le lentezze degli uffici, bureaux e le loro procedure)
SISTEMA SANITARIO taglieggiato da decenni vergognosamente
RISORSE ECONOMICHE: quelle pubbliche gravate da un deficit mostruoso, e insieme dalla evasione ed elusione fiscale; per fortuna leggermente meno grave per merito della moneta unica europea
LAVORO: precario comunque per la cancellazione dello statuto dei lavoratori; anche per effetti della stagnazione economica; precario per le invenzione dei vari tipi di contratti volutamente a termine; iperprecario per la manovalanza clandestina manovrata dai caporali, e conseguente anche al non riconoscimento di moltissimi migranti: ad opera dei caporali, mafie e imprenditori sciacalli (a volte anche i singoli cittadini sfruttano manodopera irregolare per colf, badanti evitando contributi e quindi il riconoscimento fiscale; con minori entrate nelle casse pubbliche…)
SPAZI PUBBLICI: edifici scolastici, sedi comunali e di quartiere… Abbandonati al degrado… E non utilizzabili di fatto per finalità pubbliche e sociali
SCUOLA E ANZIANI: selvaggio taglio di finanziamenti alle istituzioni scolastiche pubbliche, dirottati per quelle private/paritarie, carenza o povertà di informazione e di strutturazione strumenti per l'apprendimento… Case di riposo per anziani finanziate quasi esclusivamente dagli utenti e dalle loro famiglie…
E ALLORA?
Potrebbe magari essere l'occasione per ripensare al DOPO COVID. I nodi che vengono al pettine vanno sciolti e affrontati per il dopo… E quindi per il sempre, magari…
E INVECE? Una buona occasione pretestuosa di parte dalle opposizioni per imputare tutti questi malanni preesistenti all'attuale gestione governativa e della cosa pubblica.
Ragionamento semplice: i cittadini vivono con fastidio e rabbia le imposizioni sanitarie a tutela loro e di tutti gli altri; potrebbero ripensare a un diverso modo di far funzionare la macchina pubblica; chiedendo un cambiamento radicale… Oppure: seguire l'onda di chi manipola per propria propaganda aumentando il dissenso, ma a fondo perduto!
Ben vengano le lamentele generali. Come negli esempi riportati sopra. Trovare una comunione di intenti finalizzata. Almeno su queste cose il dissenso non può e non deve essere di parte: maggioranza e opposizione possono e devono trovare questi accordi. Ma solo se vogliono migliorare le cose.
Oppure: continuare sterili diatribe rinfacciandosi a vicenda le responsabilità; e tirare l'acqua solo al proprio mulino! E restare, come dicono a Novara, "al pian di babi"… (Chiedo scusa per il mio ottimismo forse buonista… Ma molti esempi già sono diffusi di comunioni di intento e di collaborazione tra parti politiche opposte… A fin di bene…)

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