GURDARE E VEDERE

 GUARDARE E VEDERE

(commiato)

scorta lì per caso tra il fogliame diffuso degli anni

veduta osservata con stupore e meraviglia

occhi immensi che guardavano me

ma solo per caso curiosando nell’altrove

ti vedo e non ti vedo ti guardo e non ti guardo più

pronunciavano gli sguardi spalancati distratti

ma sai non faccio cose non vedo gente così come succede

non so magari può darsi vedremo

sono cose che capitano

l’aria tersa del settembre inoltrato

è tornata di colpo all’improvviso pulita

come dopo una pioggia pungente

come dopo qualcosa che non c’è stata

ma che solo era parsa

minuti attimi giorni mesi anni

da far sgocciolar via con nonchalance

non c’ero e se c’ero dormivo

oppure più semplicemente guardavo da un’altra parte

non avertene a male ma gradisco

farti scivolare via distratta incurante

l’oblio il silenzio la nebbia

non so può darsi non fa niente

magari poi farai cose vedrai gente dormirai

avrai altro da fare

ma come no

succede

d’altronde

le cose sono fatte così

Nanni Omodeo Zorini

1Luigina Zanon