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venerdì 24 settembre 2021

VIVA LA VISTA…

 https://www.mymovies.it/film/2019/papicha/

“NON CONOSCI PAPICHA”
VIVA LA VISTA…
In fase di ripresa e di riavvio: si riesce anche a guidare dopo aver avuto una ischemia al III cerebrale; badando a tenere chiuso l’occhio prima danneggiato. Però poi, quando ti trovi seduto in poltrona, di nuovo al cinema, puoi sbarrare entrambi gli occhi… E date le dimensioni dello schermo: FINALMENTE senza problemi di sincronizzazione e di affiatamento reciproco… Puoi guardare per due ore il grande schermo:
evviva, evviva, evvivissima: STIAMO USCENDO DAL TUNNEL…!
E così, allora, tanto per cominciare, un apprezzamento al film: “NON CONOSCI PAPICHA”. Nel periodo di oscuramento-lockdown e di mio ritiro forzato, avevo già fatto man bassa dei film in streaming sulle piattaforme trovate nel web. Ma, confesso, dopo le prime immagini e sequenze del film algerino, non avevo capito la logica dove la regista cercasse di andare a parare.
Frettoloso, sbrigativo, avevo lasciato perdere…! (Ahimè… per me naturalmente).
Mi esimo dal commentare. Rinvio alle piattaforme specializzate in trame e commenti.
Solo una considerazione.
Al di là della tematica sulla liberazione, riappropriazione, uscita dagli incubi oscurantisti, integralisti, e stupidamente maschilisti sulle donne, qui in Algeria ma anche in tutte le altre parti del mondo…
Il film è raccontato, guardato, pronunciato da un occhio profondamente femminile. Non solo perché parteggia per il mondo delle donne… Ma perché, e insieme, viene raccontata una storia come può raccontarla solo un attento, serio, disincantato e perciò rivoluzionario OCCHIO FEMMINILE!
Non vuole essere questo mio un encomio viscerale, assoluto, totale a questo prodotto filmico. Ma alla modalità: il mondo, le vicende, le vicissitudini, le lotte, i lutti e le rinascite possono essere guardati da un punto di osservazione femminile!
Ieri sera, dalle poltrone del movie Planet cineforum il posto delle fragole, mi sono collocato all’interno dell’osservatrice narratrice: ho guardato-gustato-apprezzato la storia racconto. E insieme, l’ho fatto “con occhio pulito”. Fisicamente, oftalmicamente, ho guardato l’immenso schermo con tutt’e due gli occhi… Superata da qualche settimana la ptosi, giocavo ad addestrare il mio occhio destro, ancora residuamente in parte diplopico: ho ricominciato a guardare tutto in modo completo.
Perciò, mi permetto di evitare la seconda persona “del tu”. E, come ho fatto tante volte per vezzo, gioco, pantomima, do “del lei” a tutto quanto vedo! È un giochino? Anche. Ma vuole essere anche una forma di estremo riguardo, rispetto, ammirazione.
Per oggi, ma magari anche per i prossimi giorni, fate un po’ voi, ma fatemelo sapere, DARÒ DEL LEI A TUTTO QUANTO E A TUTTE/I QUANTE/I!
Concludo: VIVA LA VISTA…
E come si fa, talvolta, quando si incontra di nuovo qualcosa di bello, soggiungo:
“… TI/ LA/ VI VEDO PROPRIO BENE…”
Buona vista anche a voi!
Nanni Omodeo Zorini
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