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giovedì 9 settembre 2021

STO ARRIVANDO, CARA JOLANDA…

 STO ARRIVANDO, CARA JOLANDA…

Ma sì, lo vede che sto arrivando, cara amica Jolanda Sgarbazzoni, nata Musumeci…
Un momento, la prego!
Una breve sintesi per cominciare. Una piccola ischemia, cioè un grumo di sangue in un capillare che ha parzialmente invalidato il terzo nervo cerebrale. Ritardi mostruosi della sanità pubblica nel suo complesso; e infine nel piccolo ospedale di San Giuliano: un servizio di riabilitazione e fisioterapia… Dopo sole tre settimane: la ptosi nell’occhio danneggiato e quasi totalmente scomparsa. Alzando la palpebra sto allenando quell’occhio insieme all’altro a riprendere la propria funzionalità. Il muscolo e nervo ottico infatti funzionano insieme su entrambi gli occhi. E allora?
Allora tutte le preoccupazioni che mi erano venute a me e alle persone care che mi amano, si stanno diradando come nebbia al sole. Mi rimane solo un pochino lo sguardo ebete, ma intanto stanno tornando appieno le mie facoltà visive. Attento, però, a non tenere entrambi gli occhi aperti contemporaneamente fino a quando non avrò superato completamente la diplopia, per cui un occhio guarda da una parte l’altro dall’altra. Devono rimettersi a funzionare il sincrono.
E allora credo che sia fatta, amica cara. La fisioterapdeuta, di cui non posso fare il nome per suo divieto esplicito, e anche la fisioterapista medico, sono stati efficientissimi. Ringrazio ancora l’amica Patrizia per avermi indicato quel luogo di cura, guarigione, competenza ed efficienza…!
Sia tranquilla, Jolanda cara, non le starò qui a raccontare se ho ripreso a gironzolare e girovagare con la mia Honda… Non vorrei essere arrestato, messo ai ferri, alla lapidazione, recluso come persona pericolosa per sé e per gli altri… Lascio indovinare a lei. Nel frattempo ho riincontrato tantissime persone care, soprattutto stupende donne, che mi seguivano nelle mie vicissitudini. Mostrando affetto, preoccupazione, non solo come lettrici e ammiratrici di quello che scrivo, ma come persone davvero amiche. E ne ho incontrate di nuove. La gentilissima e stupenda giovane donna che mi ha accompagnato diverse volte, finché avevo ritenuto impossibile guidare io, per il trapasso di proprietà del mio vecchio scooter. E altre, altre, altre ancora… Mettendo in ombra, necessariamente, chi mi stava dimenticando e mettendomi nel cassetto del graduale oblio. Come lei sa, Jolanda carissima, mille e millanta furono le donne giovani e meno giovani che traversarono la mia vita. Rarissime quelle cercate da me: la sfiga faceva sì che finissero per mostrare disaffezione o addirittura indifferenza o fastidio per le mie premure e attenzioni. La maggior parte, per un caso fortuito, furono loro a cercarmi. Emergendo da un passato più o meno remoto. Offrendomi il loro sorriso, le loro attenzioni, premure, favori… Molte dovetti metterle fuori campo, quando mi accorsi che giocavano su due tavoli. Come lei sa, non sono mai stato davvero monogamo. E purché ci fosse la reciproca schiettezza, lo dicevo e lo mostravo apertamente. Soltanto ero infastidito quando alla mia totale trasparenza non corrispondeva altrettanta limpidezza. La schiumarola del tempo e della vita mi ha permesso di filtrare, dal mare magnum del femminile del mio vissuto, le uniche rare che ho conservato. Le ho già raccontato di quelle mie intime e tenere amiche con le quali ci raccontavamo reciprocamente, senza infingimenti, gli altri contatti che avevamo ciascuno di noi. Senza gelosia alcuna: senza senso…
Per cercare di farla breve, nonostante la mia consueta abitudine e vezzo di dilungarmi molto, in sintesi: presumo che ancora per qualche settimana dovrò mettere a punto la visione sincrona di entrambi gli occhi. E poi, con tutti e due, riprenderò a guardare il mondo, le sue bellezze, i suoi panorami, il suo verde, le sue fioriture, gli autunni, e anche, naturalmente il desiderio e la lascivia, linfa vitale del mio vivere ramingo, del mio peregrinare amoroso, insomma lei mi capisce bene…
Solo talvolta, come stamattina presto, qualcuna delle mie amorose messe da parte da me, mi riscopre, mi ricerca di nuovo ancora, e denota interesse, piacere e attenzione rinnovati per il maturo dinosauro… Il tempo stringe. So e sappiamo benissimo che la riserva di sabbia finissima nella clessidra va riducendosi… Io d’altra parte non ho mai chiesto l’impossibile. A me stesso, al divino tempo degli orologi, e alla vita. L’unica volta che per scherzo dissi che avevo mandato una e-mail “là sopra”, ritornò con la dicitura: “destinatario sconosciuto”. Ebbene sì. Sto riprendendo il mio cammino di single scapolo impenitente… Solo talvolta, metto da parte la nostalgia, la saudade, e riguardo al panorama che ho attraversato nel femminino universale.
Poi, appena prima che sarà il caso, mi farò da solo le condoglianze e le esequie.
La terrò informata, cara, unica, insostituibile vera amica: Jolanda Sgarbazzoni nata Musumeci…
Guido Peagno, Margherita Gionni e 1 altra persona
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