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sabato 4 dicembre 2021

SANITÀ? Ma lei chi crede di essere?

 SANITÀ? Ma lei chi crede di essere?

Sempre parlando di salute e sanità, qualche osservazione. La pandemia rende talvolta ancora più zoppicante incerto e problematico il sistema sanitario. Da tempo immemorabile furono compiute operazioni ormai stabili e definitive che demandavano ad istituti sanitari privati talune funzioni. Presumiamo e immaginiamo che in una certa città e Asl, un tale si rivolga al CUP per prenotare una certa visita specialistica. Ammettiamo, a titolo di esempio.
Non avendone a terminale di disponibili il CUP stesso, secondo sue logiche e criteri, prenota presso una struttura privata convenzionata. Costui, seduta stante, provvede anche come da richiesta a confermare e a pagare il ticket. Arrivate data e ora prevista egli si rivolge al presidio privato convenzionato. Purtroppo, non risulta tra le persone prenotate. Si intrattiene a lungo con le solerti e attive impiegate, che alla fine aggiungono la sua visita in lista d’attesa al termine di quelle già in nota presso di loro.
Il malcapitato, viene ricevuto da specialista che dimostra insofferenza e disagio per il sovraccarico che risulta imprevisto, e lo tratta bruscamente. Lui ha recato con sé un’ampia documentazione personale. Gli viene impedito di riassumere in sintesi verbalmente. Cerca di spiegare la situazione: inutilmente.
Tacitato più volte, si permette di spiegare il suo personale disagio: contribuente molto regolare, si ritiene di fatto titolare del diritto all’assistenza, presso il sistema sanitario nazionale o le appendici private convenzionate a cui viene inviato. Ritiene di fatto di essere per così dire un “azionista” del sistema sanità nelle sue articolazioni.
Viene rimbrottato. Con minacce che il caso e la situazione verrà segnalata all’ordine dei medici e alla struttura privata.
La situazione emergenziale conseguente anche alla pandemia, permette di evidenziare insieme alle numerose e infinite eccellenze esistenti in campo, anche refusi e elementi di sofferenza.
Trattandosi, ora e qui, di un caso e di una situazione puramente ipotetica, non viene indicata né la località, la provincia, il luogo o la struttura sanitaria convenzionata, e quindi neppure l’identità dell’operatore sanitario. Il malcapitato si domanda: ha diritto comunque sempre ad essere trattato come soggetto di diritto? O può venire imputato a lui l’incongruente contrattempo occorso? Deve, altrimenti, lui o altri in casi simili, attendere e temere sempre che gli cada sul capo una sospesa spada di Damocle?
Chi si trova per ovvi motivi anagrafici e di quadro sanitario personale in situazione a rischio, può continuare a confidare con animo sereno nelle prestazioni che gli sono dovute? Questa piattaforma ospita spesso riflessioni e considerazioni generali. Questa può risultare una di quelle. Per quanto esposta e presentata in termini puramente ipotetici e generali.
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