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lunedì 2 novembre 2020

"APPROCCI E TENTATIVI DI CONOSCENZA?"






 "APPROCCI E TENTATIVI DI CONOSCENZA?"

Immagino sia capitato non solo a me ma anche ad altri. Di ricevere una richiesta di amicizia qui su FB. Gli sviluppi sono molto vari. Cito quelli più innocui.
«Dimmi, chi sei? perchè ti fa piacere chiedere amicizia a me? Quali sono i tuoi interessi? Io amo letteratura scrittura e temi politici attuali. E tu?»
«Beh, ho visto il tuo profilo e mi è sembrato di conoscerti. Io mi chiamo XY. Vivo a YZ. Ti posso conoscere?»
Una variante può essere quella del dire che hanno letto dei miei interventi. O che un'amica ha parlato loro di me. O anche che credono di avermi già visto da qualche parte.
Nei casi più innocui e ingenui, sono donne sole, in coppia o coniugate ma molto insoddisfatte. Che cercano nuove esperienze.
Non sto a raccontare, se non con riferimenti per sommi capi, quella che mi è capitata un'ora fa.
Ma faccio soprattutto una carrellata su tutte le esperienze che ho avuto finora.
Dopo avermi detto che lavoro fanno, dove vivono, che hanno un rapporto deludente, che cercano solo ed esclusivamente amicizia, concludono in modo abbastanza pudico scrivendomi che avrebbero piacere qualche volta di bere un caffè insieme.
In casi veramente eccezionali, verifico poi che le affermazioni di interesse o di generica conoscenza su di me siano abbastanza credibili, approfondisco.
Nella maggior parte dei casi gli approcci che ricevo si limitano a una generica curiosità. E dopo le prime battute mie relative agli interessi autentici, umani, culturali, lasciano cadere la cosa. Oppure ancora, altre volte, protette dall'anonimato del Web, giocano ad instaurare un rapporto verbale, colloquiale, che talvolta può anche aprire la strada velatamente a profferte di contatti veri.
Immagino succede anche al contrario di donne che ricevono avance di questo tipo.
Quanta solitudine c'è in giro!
Per fortuna i rapporti che ho conservato in Facebook sono di persone autentiche che davvero conoscevo, avevo conosciuto o che in qualche modo sapevano di me.
Qualcuno è diventato addirittura duraturo stabile e stupendo.
Le infelici solitarie e sfortunate che cercano soltanto un approccio iniziale, titubante, speranzoso, per uscire dalla propria solitudine esistenziale, affettiva, erotica, vengono probabilmente guardate con sufficienza dai maschi tronfi e ringalluzziti. E ne nasce magari un rapporto sperequato, non equilibrato, perché una donna che cerca un partner viene considerata sempre una un po' così, disponibile, facile…
Al contrario il maschio che si sente ricercato si ritiene un c. e mezzo. E lì allora la ricercatrice professionale, e matricolata, può giocarci bene la scaltrezza da professionista dell'approccio. Che comincia dicendogli/scrivendogli che ha scelto lui perché ha visto la sua immagine e ne è stata attratta. Per la sua bellezza, prestanza, gradevolezza… E allora subito o qualche tempo dopo vien fuori la reale domanda: "ti interessa e ti piace il sesso? Anche se te lo propongo in webcam?" Con successive definizioni di parametri economici da concordare e regolare.
Per l'ennesima volta mi è successo stamattina. Io tengo sempre pronta una frase in cui chiedo come mai la gentile signora ragazza mi chieda "amicizia". Di che cosa si occupa. Ha forse interessi simili o compatibili con i miei? Io mi occupo di questo e quest'altro, dico/scrivo.
Riporto alcuni miei commenti simili su questa pagina molto recenti, negli ultimi mesi.
Ma intanto mi permetto di consigliare molta prudenza alle donne in buona fede che davvero colpite e affascinate da un nome, dalle foto del profilo, ingenuamente, un po' da sprovvedute a dir la verità, sperano in un'avventura equa. Sulle prime riceverebbero complimenti, magari immagini gradevoli di mani che offrono fiori, emoticon sorridenti… Ma rischierebbero certo molto probabilmente di venire giudicate e valutate solo come donne disponibili per avventurette di basso livello.
Me ne hanno talvolta parlato dal loro punto di vista amiche e conoscenti.
"Beh, vedi, sai, volevo solo fare delle amicizie… Mi avevano detto e consigliato di farlo. Quando il tipo mi ha risposto tutto galante che accettava la mia richiesta di amicizia sono stata così sciocca da offrirgli e regalargi foto abbastanza osé...! non mie ppersonali, naturalmente, ma che mi sembravano belle... mi pareva di fare una cosa gentile ... chissà cosa avranno pensato di me! Finché erano miei idoli residenti in varie parti del mondo lontane, va lì, va là... Ma addirittura qualche volta mi è capitato con persone della mia stessa città...
Poi, però, quando le risposte sono diventate un po' pesanti, grevi, mi sono ritirata in buon ordine… Mortificata… Oppure, sono stati loro stessi a lasciar cadere la cosa, delusi e insoddisfatti... Quelli credevano che io stessi chiedendo loro di venire a letto con me perché apparivo loro facile, disponibile…!"
(Da FB mia analoga osservazione sul Web di qualche settimana fa)
L'AUTOSTRADA VIRTUALE CON QUEL BUFFO NOME FACCIA-LIBRO
"… I passanti passavano… Gli astanti astavano… I poeti poetavano… Gli assenti «assavano» (? Ma che cazzo poteva voler dire?)"
Preferì lasciar stare quell'inutile stupido gioco di parole.
Sulle prime l'aveva un po' divertito ma ora finiva per venirgli a noia, infastidirlo…
Continuò a curiosare sulle pagine dell'autostrada virtuale delle comunicazioni…
Si indaffarava ogni giorno a ripulire tutta la paccottiglia che mediante il suo tablet gli arrivava. 2 miliardi di utenti mensilmente bevevano quei liquami. Soprattutto veicolati dalla applicazione installata. 30 milioni tra i parlanti la sua stessa lingua italiana. Sempre di più avevano cominciato ad imperversare proposte pubblicitarie. Subdolamente camuffate usando prestito la parola "consigliato"…
Consigli invadenti, disturbanti, invasivi… Riusciva comunque a disattivare questi consigli… E si era creato, o almeno così gli sembrava, un ambiente abbastanza pulito. L'ambiguo e subdolo termine di "amico" sostituiva quello più legittimo di "contatto". Dando comunque, almeno di primo acchito, a molti l'impressione di avere amicizie.
All'interno dei contatti talvolta nascevano vere e proprie amicizie portate avanti soprattutto attraverso la messaggistica privata. Oppure anche, smanettando curiosando, si riusciva a trovare conoscenti autentici e autentici amici di cui si erano perse le tracce.
Nella sua cerchia purificata risultavano alla fine pochissimi perditempo solitari che cercavano un surrogato dei contatti umani.
Periodicamente gli pervenivano proposte di amicizia/contatto da parte di professioniste del commercio di immagini porno. Aveva costruito un filtro. Una frase standard che inoltrava ai richiedenti. "Io sono il tal dei tali faccio questa quest'altro mi interesso di questa quest'altro tu cosa fai? Perché mi hai chiesto amicizia/contatto?"
Altre volte, non troppe per fortuna, erano richieste da parte di utenti del suo stesso sesso che gli dicevano in modo più o meno esplicito che cercavano approcci almeno virtuali di tipo omosessuale.
Solo i primi tempi gli era capitato di imbattersi molto di frequente nelle solitudini di rete. I surrogati appunto delle relazioni sociali: "oggi saluto tutti perché sono molto contento"; "mi sento molto triste e sola"; "ma che caldo/freddo fa oggi!"
Mediante la messaggistica anche qui come in altri programmi del genere arrivavano poi le catene, tipo quelle di Sant'Antonio. Veniva scritto un brano abbastanza sempliciotto e talvolta stupido. Nel quale si diceva che tutti coloro che avessero copiato e incollato quel brano e l'avessero mandato almeno a tot amici, ne avrebbero avuto questo o quest'altro vantaggio…
Altro fenomeno ricorrente: le cosiddette "bufale". Notizie intenzionalmente false, spesso confezionate in modo da risultare credibili, con lo scopo evidente di passare il tempo facendo delle burle.
Terreno caldo di discussioni virtuali: tematiche politiche, diritti civili, fascismo antifascismo, violenza alle donne e ai minori, pedofilia…
Spesso si trovavano anche sintetici richiami a notizie vere, ma anche talvolta fasulle, con il rimando alla testata giornalistica sulla quale leggere il testo completo.
Alcuni suoi contatti che erano anche amici veri, erano appassionati in tematiche avvincenti. Storie molto documentate di fatti e avvenimenti, problematiche psicologiche, temi letterari e poetici.
A volte anche erano stati creati gruppi, aperti oppure chiusi, a tema dedicato.
Lui stesso ne aveva confezionato qualcuno. Con finalità sociali per rilanciare riflessioni, iniziative, avvenimenti portati avanti da associazioni. Essendo appassionato alla scrittura, ne aveva creato qualcuno di poesia.
Usava l'autostrada virtuale come palestra e bacheca per regalare a chiunque le sue nuove composizioni poetiche. A corredo utilizzava immagine foto che aveva precedentemente apprezzato, raccolto, nello stesso contesto.
Trovava molto interessante un aspetto in particolare.
Talvolta i suoi brani di prosa o le sue poesie raccoglievano infiniti consensi ed apprezzamenti. Talaltra risultavano essere piaciute solamente ai suoi fans abituali.
Ciò era sicuramente determinato da diversi fattori. Giorno, orario in cui aveva resi pubblici. Oppure anche e questo era l'aspetto che lo interessava maggiormente, tipo di tematica e di contenuto proposto.e la maggiore o minore sintonia con l'attualità di avvenimenti, di fenomeni, di discussioni in altri contesti pubblici.
Mentre fumava la pipa seguiva il corso di queste considerazioni e pensieri.
Selezionò il testo di una poesia che aveva pubblicato il giorno prima. E la copiò per pubblicarla nel proprio blocco personale.
Nel quale risultava che quasi 10.000 utenti Web vi avevano messo l'occhio. E ne fu solo in parte compiaciuto. Il dato era spurio. Non precisava quanti fossero in assoluto i diversi tipi di "visitatori”. Limitandosi a registrare e indicare il numero complessivo degli ingressi. Sommando insieme anche coloro che erano lettori e utenti abituali, e tutte le loro successive ripetute visite.
Svogliato tornò per un'ultima volta alla sequela di termini da cui era partito poco prima:
"… I passanti passavano… Gli astanti astavano… I poeti poetavano… Gli assenti «assavano» (? Ma che cazzo poteva voler dire?)"
Fece scorrere la schermata fin quando si imbatte di nuovo in una pagina a cui era molto affezionato.
Questa volta il suo amico si occupava di diritti sociali. Documentatissimo come sempre, offriva un excursus ricco variegato critico e molto approfondito.
Con il sottofondo di archi che gli proveniva dalla emittente Rai Radiotre si immerse nella lettura.
(E ancora)
Avevo appena caricato un messaggio e il signor fesbucche, e, guarda caso, se l’è rimangiato.
Perciò lo riscrivo. Come molte altre volte è successo mi arriva una richiesta di amicizia, con l'eufemismo usato in questo contesto per definire la ricerca di contatto, abbordaggio… Compare inviato da un nome femminile. Che risulta appartenere a un "salone di bellezza…" (Sic.!?!) Per verificare come le altre volte chiedo al nome femminile come mai sta cercando amicizia nei miei confronti, e che cosa le interessa. Mi risponde con domande rituali: "come stai?"; "Dove abiti?"; "Quanti anni hai?"… Abbastanza prevedibili. Scrivo a mia volta che tutte queste informazioni risultano dal mio account/profilo; rimane in sur-place un po'… Poi il nome fasullo scompare e viene sostituito da: "utente Facebook".
In altre occasioni, le richiedenti contatto arrivavano addirittura a dire che proponevano giochi erotici con web cam… Mentre avveniva questa pseudo conversazione in Messenger, il sistema di Facebook mia notificato che la sconosciuta del salone di bellezza era stata già aggiunta alle mie amicizie…!
Questo social media oltre ad offrire gratuitamente pubblicità inopportuna non richiesta e non gradita, soprattutto sulla applicazione FB da smartphone o dal tablet, offre anche una bacheca/palestra per offerte da prosseneta (da Web-Garzanti linguistica = sensale, mediatore, ruffiano …)
Oltre a ricevere come spesso mi è capitato di richieste di contatto amicizia da gente di qualsiasi genere per la motivazione che avevamo la stessa età, che non sapevano cosa fare, o da uomini che mi dicevano che erano attratti molto da me e mi mandavano baci… ricevo spesso con legamenti ruffiani!
Le pubblicità inopportuna sul tablet provvedo a rimuoverle… Uso questa autostrada per comunicare, pubblicare quello che scrivo, confrontarmi, discutere per iscritto… Noto però che accanto all'autostrada, corre parallelo anche il"MARCIAPIEDE"…

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