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martedì 10 novembre 2020

“NIHIL SUB SOLE NOVI”… (?)

 “NIHIL SUB SOLE NOVI”… (?)

( =niente di completamente nuovo sotto il sole)
Beh, dài, abbiamo avuto due papi (dopo il "piccolo" rifiuto del teologo tedesco, ripetendo un pochino Avignone ma senza conflitti)…
E ora ci capita di vedere due presidenti a stelle e strisce.
Quello vero, un po’ attempato per la verità, ma dignitoso, un vero signore, non certo un Che Guevara, ma una persona seria rispetto al clown dal ciuffo giallo di paglia.
E allora? Che facciamo?
Beh certo noi non facciamo proprio un tubo. Non ci riguarda direttamente.
Ci teniamo il nostro meno peggio.
Che visti i periodi brutti che abbiamo passato negli anni recenti, possono addirittura essere definiti davvero il meglio!
Dall’indipendenza americana delle colonie britanniche, come ci raccontano in modo molto documentato e piacevole i Wu Ming , alla fine del 1700, si costituì il primo grosso stato democratico moderno. E il collettivo di narratori si occupò in “Manituana" di questo consistente fenomeno panatlantico.
Precedente alla rivoluzione francese dei sanculotti, di Robespierre e Danton…
(Che avrebbe poi portato il piccolo ambizioso sergente corso a diventare imperatore: Napoleone…)
Certo, uno stato repubblicano confederale era un fenomeno del tutto nuovo qualche secolo fa!
Ma tant’è…! Nacquero sulla nostra penisola tante repubblichette. Simbolicamente molto significative. Ma che durarono purtroppo l’”espace d’un matin”.
Le cosiddette repubbliche giacobine.
Quella oltre Atlantico rimase per diverso tempo un modello di riferimento. Aggiungendo di volta in volta una stellina, per ogni nuovo stato che vi aderiva; accanto alle strisce della bandiera.
Con la guerra di secessione e la sconfitta degli Stati della confederazione del sud che l'avevano innescata, reazionari e schiavisti, assunse un aspetto emblematico.
Pur conservando nella sua duplice anima la parte più buia e cupa connotata dal K. K. K.
Lincoln, Kennedy, e molti altri rappresentanti progressisti vennero liquidati.
Ma ora, ancora, persiste questa profonda duplice natura di quel popolo.
Per quanto il presidente ciuffo giallo faccia ora i capricci e non se ne voglia andare dalla Casa Bianca, sconfitto per un pelo dal maturo quasi ottantenne Biden, le ultime elezioni hanno fotografato una situazione praticamente spaccata a metà:
· da una parte gli xenofobi, omofobi, reazionari conservatori, negazionisti, eredi e figli dei secessionisti oltre oceano
· dall’altra gli eredi dell’unione e del capitalismo antischiavista del Nordamerica.
D’altra parte anche a casa nostra esistono da una parte
· le galline spelacchiate che inneggiano ancora col braccio alzato e nostalgia del defunto fascismo, alleati con i mangiatori di nutella e hamburger; e dall’altra
· tutti gli altri…
Mentre contiamo i milioni di vittime del virus devastante prodotto dal cataclisma ambientale, climatico, e socioeconomico, fa certo impressione rileggere la cifra per quel tempo mostruosa della guerra civile americana: di almeno 670.000 vittime, di cui almeno 50.000 civili.
(E naturalmente in un'epoca in cui la popolazione mondiale era decisamente inferiore a quella attuale: Wikipedia ci racconta che all'inizio del 1800 gli umani sul pianeta sfioravano a fatica il miliardo).
Ci spiegano, con discreta onestà, che le ultime battaglie elettorali americane, non hanno fatto vincere un paladino del progresso rivoluzionario sinistrese.
Ma soltanto un uomo "compos sui", di discreto buon senso, rispetto al folle clown che l'ha preceduto per quattro anni.
Lo denota l'accento che lui e la sua vice (una donna!) hanno posto sull'obiettivo prioritario appena dopo la definitiva certezza numerica della vittoria sulla follia precedente: LA BATTAGLIA CONTRO IL COVID!
Nordisti e sudisti, nella accezione a stelle e strisce, sono là sopravvissuti come dimensione a blocchi praticamente incontrastati.
Ovviamente tenuto conto dell'evoluzione del tempo.
Un pochino come da noi, dove dopo più di settant'anni dalla cacciata definitiva dell'orbace e delle squadracce fasciste, sopravvivono, si alimentano e prosperano purtroppo per consensi beceri che ricevono, con i vari CasaPound, Forza Nuova, e altri agglomerati e formazioni che meglio starebbero con le pantegane nelle fogne e con gli scarafaggi.
NIHIL SUB SOLE NOVI”… (?)
Qualcosa di simile ai corsi e ricorsi di Giambattista Vico.
Con le dovute differenze, alcuni episodi, schieramenti, disastrosi fenomeni, tendono a ripetersi…
Come d’altra parte la lebbra, le pestilenze, le cosiddette spagnole, ricompaiono sotto nuove spoglie e abbigliamento…
Mentre imperversa la devastazione del pianeta, dell’habitat, delle acque, dell’atmosfera…
Plastica, derivati dagli idrocarburi rubati al sottosuolo, combustione massiccia, CO2… Mescolati a scarso buonsenso gestionale della casa comune.
Dalla mia età abbastanza avanzata (ma non in modo così eccessivo visto che il nuovo leader USA è nato un anno prima di me…!) guardo con qualche preoccupazione.
Non tanto per me: quanto per chi mi sopravviverà… a me vicino emotivamente affettivamente e nel sangue, ma anche a tutti gli eredi del nostro tempo…
Mi piace sempre citare frasi:
“CHI VIVRÀ VEDRÀ”:
spero di riuscire a essere tra quelli almeno per qualche decennio…
E poi (scusatemi un’altra citazione di un megalomane di qualche secolo fa…!)
“DOPO DI ME IL DILUVIO”,
après moi le déluge!
Come pare abbia detto un certo Luigi XV… Che nei primi anni del regno, ancora ragazzo bambino, ebbe l’epiteto di "beneamato," dal suo popolo(… probabilmente affetto da cataratta sociopolitica…)
Ma d’altra parte cosa possiamo farci: lui era re per diritto divino…
E io, lo riconosco e ne sono orgoglioso, non credo in alcun dio, e soprattutto in un dio che dia l’incarico di essere il deus ex macchina di un popolo immenso…(e a tempo indeterminato...sob!)
Pare che invece Joseph Robinette Biden Jr. comunemente chiamato Joe Biden, nel suo buon gusto, bon-ton, equilibrio e senso della realtà, attribuisca il suo ruolo e la sua funzione "semplicemente" al voto che le centinaia di milioni di americani gli hanno dato.
Stiamo un po’ vedere…
Nanni Omodeo Zorini Qfwfq
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