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lunedì 4 gennaio 2021

UNA GITARELLA LUNGA UNA VITA

 2-3 dicembre 2020!

UNA GITARELLA LUNGA UNA VITA
E mi chiedi consiglio?
E non provi a darti da sola i consigli a te stessa?
Mi dici, cioè, che l’hai imparato da bambina, a “non saper dire di no”…
Per cercare di piacere, essere accettata, almeno così, a chi non ti considerava neanche.
E ogni volta la sorpresa e insieme la speranza di essere vista davvero.
Sotto l’abito indossato facendo mostra di essere a posto con te stessa.
Essere davvero, e apparire.
E neppure sapevi bene guardarti dentro e vedere la tua vera natura profonda.
Chi eri e chi sei per davvero e come sei fatta.
Le strade e i viottoli della vita percorsi come credevi facessero tutti.
Sogni, momentanei, di liberazione, messi ogni volta nel cassetto.
Rinviati.
Ci avresti pensato il giorno dopo.
O un’altra volta, magari, chissà…
Adesso affrontiamo questa situazione, non serve che sia io a decidere, ha già deciso qualcun altro, anche per me.
Ingoiando fino in fondo anche questo.
Borbottio di convenienza. Rituale. Di maniera. Piacere di subire credendo e mostrando che sia una scelta.
Anche ora, quest’altro, mi dici, un incontro casuale, come tutti gli altri.
Mentre andavi in giro a zonzo a curiosare di qua e di là.
Passando e ripassando da quelle parti e da quella strada…
Sul subito, pensavi , non potevi farci niente.
Al massimo, poi, potevi distaccarti per noia. Ma dopo…
O perché di nuovo messa in disparte da chi hai voluto credere ti avesse scoperta.
Ti sembrava, come sembra a molti, di percorrere l’unica strada nell’unico modo possibile.
Aspettavi la prossima occasione.
Praticamente ti portavi dentro due anime, speranza di cambiare te, e mancanza di volontà, soffocata dalla pigrizia.
Ma tutto sembrava così normale che più normale non c’era.
Per te almeno guardandoti allo specchio di dentro.
E ti duole un pochino ora, ma solo un pochino, di superficie, di pelle, rinunciare, per mancanza di scelta all’unica persona, che forse davvero ti aveva guardata.
Vista.
Considerata.
Accettata così come sei.
Rinuncia/non rinuncia all’unico davvero amico e positivo…
Che pareva mirasse solo a farti davvero felice. A darti piacere.
Vigliaccheria… Cambiare discorso, raccontare una bugia dietro l’altra, rinviare sempre a un dopo che non sarebbe venuto mai; pronta ad accettare qualsiasi abuso, gradito e insieme subito, con nostalgia per gli aspetti positivi che stavi perdendo. E che non riesci a far prevalere sull’andazzo fiacco pigro e falso.
E gli occhi e gli sguardi a ingannarti . Infatuazioni temporanee visive, superficiali e di pelle, subite più che agite, incollandosi a fantasmi che prima o poi ti chiedono di pagare il prezzo.
Cambiare percorso, direzione, discorso: un modo di fuggire dal presente.
Anche quello della salute, reale e concreto, ma usato soprattutto come alibi di auto-giustificazione.
Oggi pensi di no; magari domani senza motivo diventa un sì…
In quella solitudine totale.
Occasionali, ricorrenti, reddere actionem, ricuciti ogni volta, ma solo alla meno peggio.
Vivere un’esistenza casuale, spacciandola per prima scelta.
Le strade, i sentieri, i percorsi…
Le soste accettate e subite.
Le vecchie case.
Anche magari a dormirci, qualche volta .
Ma tanto ci avresti pensato domani.
Irritata quando venivi colta, frequentemente, in fallo.
Provando a rimedicare.
Ma alla bell’e meglio.
Scorre via, insensibile e sordo, il tempo che ti era stato destinato.
E mi chiedi consiglio?
E non provi a darti da sola consigli a te stessa?
La visione l’hai chiara: ma ti è faticoso guardarla e vederla davvero.
E non sai dove vai, che sentiero imboccherai fra poco, e per andare dove…
Preferisci lasciarti trascinare, al massimo potrai dire che era capitato per caso e non l’avevi voluto… E provare a tornare sui passi già percorsi. Almeno un pochino all’indietro.
Il sentiero e la strada sono tuoi.
Ma solo se li scegli.
Se non li imbocchi a casaccio.
Buon viaggio…
Buona gitarella nella vita…
Se ti contenti…
Ma certo ti contenti, come sempre…
(Parole amare, lo so… Come le medicine amare che magari fanno ancora più bene. Prevedo già che mi chiuderai la porta in faccia. Come hai già fatto, lo sai, con chi si impicciava nei fatti tuoi…)

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