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martedì 1 marzo 2016

A CAVALCIONI DELL'OMBRA

E l'ombra della sera rimasta
a cavalcioni della propria infanzia
ancora a saltare su un ricordo remoto

Dove le bambole avevano il morbillo
e sussultavano senza rossore di gote

Fresca erba pungente
Ai piedi nudi
girando la corda
La gonna a fiori una farfalla

Burro e marmellata di lamponi
gli occhi si tenevano tutto di dentro
al piacere di compiacere tutto

battono le ore all'orologio
perché tutto va tenuto in ordine
mentre dentro gorgoglia
l'ombra lontana vagheggiata
da cavalcare ancora ora
malinconica nostalgia
eden compiaciuto proibito
del risveglio dei sensi

il lupo con la sua dolce ferocia
conduce piano per mano
La bambina che le è rimasta dentro
nel bosco fresco e odoroso
e sorridono insieme complici
dove la fonte zampilla sempre
intensa più che mai

l'imbrunire si veste di aurora
per batticuore frenati e sommessi
al solstizio d'estate
di sguardi protesi sempre più avanti
devoti e contenti
liturgia sottomessa e urlante
di orgasmi che vengono da lontano

che nulla può più trattenere

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