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martedì 1 marzo 2016

DOMANDA BIZZARRA

«Domanda bizzarra invero, signor barone,
che pone con quella sua aria trasognata...
mi risulta difficile accontentarla mi creda...
perché quella che lei definisce la sua solitarietà
non vedo come possa conciliarsi
col desiderio intenso che Ella manifesta
per la sua fantomatica duchessa Artemisia, che, mi creda,
non è dato comprendere a noi comuni mortali
che altra consistenza abbia se non nel suo sogno…
D'altronde il nostro modesto esercizio
non tratta questioni siffatte… Posso, se Vostra Eccellenza
si vuol contentare, fornirle raperonzoli, caciocavalli freschi,
pane appena sfornato e ancora odoroso,
fiasche di aleatico appena spillate, frutti di bosco,
o, se gradisce, orate appena pescate…
Mi par di capire che Ella, anziché generi alimentari,
richieda alla mia modesta bottega consigli
quasi impossibili a dare… Ama il suo vivere romito
e nel contempo vagheggia la presenza graziosa
della nominata nobildonna... appresso a lei costantemente…
Con lei soltanto, qualora realmente esistente in carne
ossa e sorrisi, dovrà dunque vedersela
Barone Eccellentissimo… Digiuno di letture colte
mi permetto soltanto di suggerirle, se il mio ardire non è troppo,
di consultare la sua biblioteca di tomi eleganti
rilegati in pelle... o di studiarsi a puntino il suo sogno,
per dargli corpo e gambe per camminare nel mondo…
Si intende accanto alla pregiatissima dama di cui tesse
lodi infinite… Dimenticavo poi di menzionare che in bottega
sono appena giunte deliziose lonze affumicate, anatre
e beccaccini… Qualora fossero di suo gradimento…»







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