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martedì 1 marzo 2016

L'APPRODO

Ridotta la velatura dal pennone
inusitatamente erto nel trionfo
a porre mano agli ormeggi
effluvi di salino profumato di mirti
e ligustri tra pale di fichi d'India
manovrare il timone rallentando
scivolare di chiglia su fondali
d'azzurro intenso nel tuo sguardo
sabbie d'oro fino sfrigolanti
al contatto dei legni antichi
entriamo insieme nella rada
il cuore spalancato e sereno
distende la pace vibrante
della meta finalmente raggiunta
Itaca non più miraggio ora
rifugio certo ed alcova
remota ansia perduta cancellata
rimango al giaciglio tiepido
consolato della tua presenza
miracolosa

Artemisia

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