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martedì 1 marzo 2016

NOVEMBRI

Sì vedi i novembri si somigliavano un po'
avevano a volte giornate di sole tiepido
nebbie unte spruzzate di vapori umidi
freddi e pennellate di brina sulle stoppie
e anche intorno tutto era nuovo e uguale
pesci al mercurio galleggiavano a pancia all'aria
le falde d'acqua imbevute di veleni
valanghe tossiche seppellite sottoterra
e le guerre sembravano lontane un po'
attutite dalla distanza mielosa dei media monotoni
che ci masturbavano gli ascolti con parole subdole
e le deflagrazioni devastanti feroci erano pronte
a farsi presto dimenticare nell'oblio
il morbo diffuso poneva infinite reti di metastasi
nel tessuto vivo ignaro e distratto
si vedi i novembri un po' come i maggi
o gli altri mesi che galleggiavano nello spazio tempo
finivano per somigliarsi tutti diversi e simili
sostanzialmente malati contaminati assorti
contavamo i granelli di sabbia delle clessidre
centellinavamo la cicuta edulcorata di ambrosia
carezzavamo golosi nostalgie e seduzioni
titillavamo il piacere intenso ed effimero
facendo mente locale mentre intorno
ma lontano per fortuna molto lontano
dalla nostra coscienza sorniona
la bellezza e la vita si sgretolavano
sfaldandosi in mucchietti di cenere sporca
l'assenzio della speranza ci rendeva ingenui
aggrappati al quotidiano godimento di istanti
ahi ahi ahi ahi urlavano echi diffusi in sottofondo
oh oh oh oh balbettavamo rassegnati mugolando

orgasmi consolatori intensi e assoluti

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