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mercoledì 9 maggio 2012

FINESTRE


FINESTRE
Si spalancavano così,all’improvviso,
su altre dimensioni del tempo
dolci, languide se vuoi, malinconiche
o piene di immensa nostalgia. Del passato
e anche del presente. Del futuro,forse?
Piene di speranza anche, e di paura.
L’aria tersa giocava repentine zoomate
gratuite, immeritate forse. Avanti e indietro,
come in una giostra delle fiere d’un tempo.
Canzoni leggiadre cantavano in falsetto
sulla cornice di legno antico; sugli svolazzi
di farfalle e di uccelli squittenti, sulle ragnatele
di poliammide.
Ed era, ogni volta, un tuffo al cuore,
un’extrasistole che inciampava sui propri passi,
un navigare sospesi.
E altre, ancora, all’infinito s’aprivano
dentro quelle, con giochi ed effetti allucinati. Mondi
nuovi ogni volta, ancora, da non riuscire a raccontarlo.
Sogni nei sogni, in magiche scatole cinesi, nel gioco
di specchi all’infinito; e anche oltre. Ed erano gratis.
Offerta promozionale al millesimo clandestino
della speranza, regalo assoluto.
Trasudavano profumi
di ginepro e di salmastro. Di pino mugo e di corteccia.
E stentavi davvero a credere che quello fosse un sogno
un po’ più vero e reale, di quello nel quale era appena
affogato quell’altro… Sì, all’infinito, nel caleidoscopio
tremante.
La brezza soffiava piano nel suo flauto,
per non svegliare l’attesa. Per non rovinare l’incanto.
                luglio 2011 Nanni Omodeo Zorini





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