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mercoledì 9 maggio 2012

OTTOBRE

S’era fatta di nuovo pungente l’aria 

nelle mattine e dalle case uscivano
fiotti odorosi  caldi di caffè.

Cercavamo nel vento tracce di fumo
di legna come firme dell’autunno che
di nuovo suggeriva tepori di letto.

Golosi portavamo quel desiderio
di casa aggrappato nel cuore
con nostalgia di infanzie magiche.

Le città tossivano rauchi meati
di motori dove un silenzio pigro
aveva covato nel buio assopito.

Le albe si tingevano di speranza
ubriache di tenerezza remota
e nuovi giorni fluivano nelle clessidre.

Accorati progettavamo teneri futuri
tenendoci la mano e il tuo sguardo
magico suggellava promesse.


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