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mercoledì 9 maggio 2012

E l'auto va...


E l’auto va
lasciati i viali alberati
e i ciottoli lisci di fiume delle strade del centro
e le nostre abitudini quotidiane, consolanti

E i cieli tersi si alzano maestosi come grandi velari
circondati laggiù dalla corona di atolli di cime ghiacciate;
ogni volta di nuovo stupiamo mentre il cuore diventa leggero
e l’aria si riempie di parole non dette, neppure pensate,sospese

E dicono che l’aria è tornata tiepida, che si risvegliano i  ghiri,
che allagano ancora il patchwork  sghembo delle risaie
che le gemme dei ciliegi stanno buttando foglioline fresche
e anche l’uva spina; solo l’amarena è più lenta e cauta

Nuovi vasti celesti ghiacciati  si gonfiano in alto
come mongolfiere immense dilatate dal vento
spinnaccheri crepitanti di organze azzurrose
e dicono che è bello, così…
                                               Ci mancano soltanto
risate fresche come l’acqua di fontana; singulti
e battiti d’ali.  Gli sguardi stupiti e perplessi
rimandano appena il cenno d’un sorriso.

E l’auto va
lambita da uno zefiro tremante come un ricordo
e tutto svetta via all’indietro sfocato
mentre va, e scorre rapido tutto nel tempo


06 aprile 2010

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