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venerdì 25 maggio 2012

La notte aspettava in sur-place

che fosse matura l’ora,
                                   che l’alba, covata in silenzio,
promettesse il frutto incantato.

            E l’uovo, spaventato d’aprirsi,
indugiava ancora, sulle scorze di limone
            sparse all’ombra della luna.
                       
            Avevano già procrastinato l’alba,
per non turbare il risveglio
            dal sogno lubrico che covava, nascosto,
nelle pieghe d’ombra.

            Avevano promesso canti
di rugiada  incantata, per quel
risveglio  stupito.

                        Che facciamo, dissero,
rinviamo il mattino?
            La luna, sorniona,
                                                Col
suo sorriso incinto di luce riflessa,
            prometteva speranze azzurre
per l’aria gelata che
                        tremava
                                   pallida
                                               e incerta.

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