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martedì 15 maggio 2012

LAMENTO

Albe allucinate mordevano la carne
malata di morte
nel gelo del volo
dove la speranza
dimentica le pantofole
sul mezzanino della paura

Vasto si dilata immenso
il vuoto disperato
verso sperdute soglie
senza ritorno

I led verdi paralizzano
le cifre definitive
sull'orologio dell'angoscia
dove le ore congelate
sospendono definitivamente
ogni gesto

L'oceano di grigio informe
del cielo di Milano
copre col suo sudario
inutili percorsi senza meta

La tua immensa
bellezza malata
annega
con rabbia determinata

Il morbo incurabile
dilaga con devastazioni assolute
contaminando
ogni speranza

Lo spavento
invade spazi siderali
mentre il silenzio accecante
prende risoluto il sopravvento

La speranza alzava le braccia
verso la penombra
mentre tracce di incendi spenti
riempivano vuoti provvisori

" Torna indietro"
disperate sussurravano
urla ancestrali
sommerse nell'ovatta

Ti hanno regalato
una culla d'acciaio
e un sorriso beffardo
di impagabile desolazione

E sei bellissimo anche così
ora che ti sei vestito di lutto
per sposare la morte
l'innamorata assoluta
che ti ha ammaliato l'anima
fino a spezzarti un respiro

Gocce di freddo
hanno cristallizzato
corolle di asfodeli
e il liquido azoto
dilaga
col suo tsunami irreversibile

La valle del tempo
si riempie di carcasse
inutili
e di gusci di lumache vuoti

Cavalca i verdi pascoli del vuoto
mentre urla di silenzio
devastano albe definitive

Si incrinano canzoni accorate
e dalle parole
cadono sul selciato
gli accenti tonici
di cristallo

miseramente

spezzandosi

Milano, 22 maggio 2010 (©)Nanni Omodeo Zorini

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