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mercoledì 9 maggio 2012

POESIA 5.12.04


A volte, ancora, mamma,
mi viene un desiderio improvviso,
forte, di venir su da te, o di
telefonarti, così, per chiederti
come stai, o per raccontarti
l’ultimo episodio bello o doloroso,
della mia esistenza, sai?
Ma lo sappiamo ormai da troppo tempo
la tua casa è vuota e
devastata dall’assenza totale,
come la mia, ormai, sotto,
come un cimitero mesto e
disadorno.
                        Rimango così, allora,
stupito di questa assenza brutale
che il tempo ci regala e
sorrido mesto e mi
racconto da solo tutto quanto.
            Sei tranquilla di là?
Ti bacio le guance antiche
e tremo, pensandoti, con affetto
immenso.
                        La sera, allora,
prende il sopravvento!

Novara 05.12.04


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