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sabato 12 maggio 2012

La notte aspettava

La notte aspettava in sur-place

che fosse matura l’ora,
                        che l’alba, covata in silenzio,
promettesse il frutto incantato.

        E l’uovo, spaventato d’aprirsi,
indugiava ancora, sulle scorze di limone
        sparse  all’ombra  della  luna.
               
        Avevano già procrastinato l’alba,
per non turbare il risveglio
        dal sogno lubrico che covava, nascosto,
nelle pieghe d’ombra.

        Avevano promesso canti
di rugiada  incantata.

                Che facciamo, dissero,
rinviamo il mattino?
        La luna, sorniona,
                               Col
suo sorriso incinto di luce riflessa,
        prometteva speranze azzurre
per l’aria gelata che
                tremava
                        pallida
                               e incerta.

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