Una passeggiata di parole
Perché ero ancora, sempre
Lì ad aspettare il tuo ritorno
E volevo sgranchirmi l’anima
E la bocca
E il corpo tutto
La strada camminava piano, con me
E il respiro non era affannoso
I passi non erano più laceri
E stanchi
Vedevo passare gli attimi
Col contagocce della medicina d’erbe
E l’aria s’era fatta calma e curiosa
Contavo le ore al campanile d’Ornavasso
E le mezz’ore
E i quarti
Senza fretta
Sonori e dolci
Come un infuso di malva e menta
Come una medicina d’ombra
Come un soffio di vento nuovo
Carezzavo la tua immagine
Che mi riempie l’anima
Il tuo nudo morbido e bagnato
I tuoi sorrisi di cioccolato al latte
Il tuo respiro profumato di rosmarino
Il tuo sguardo proteso e terso
Le tue parole vellutate come albicocche
Le tue cosce lisce come peschenoci
E la strada mi veniva dietro
Complice e sorniona
Semplice come bere il latte
Tiepida come la tua pelle
Remissiva come una capra
Sicura come la speranza
Risoluta come la determinazione
E le parole giocavano a nascondino con le foglie
I sassi luccicavano lisci
I tuoi pensieri colmavano l’aria
E veniva
Pian piano
La sera
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