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mercoledì 12 agosto 2020

METEMPSICOSI-ANAMNESI DELLA CAVERNA ....(x Artemisia mia)

 METEMPSICOSI-ANAMNESI DELLA CAVERNA ....(x Artemisia mia) 26.10.2018

avevamo iniziato il viaggio
se posso chiamarlo così
con fiordalisi cantanti
vacanze in valsesia a carcoforo
nella minuscola topolino color blu petrolio

che poi era diventata
un'altra forma di viaggio
e di gita
su un terreno accidentato
come quelle sui vecchi
camion militari
nel dopoguerra
oppure quelli
per andare ai campi
durante la leva
e l'amaro alla bocca
era frequente
da prendere addirittura
alla gola

ma lasciamo pure perdere
che te l'ho già raccontato molte volte
da far pensare quasi alle sorelle e ai fratelli
sui fuoristrada nel deserto immenso
metafora della metafora
scossoni brutali e violenti
nel sussultare continuo
da far venire il cuore in gola
con l'aspro rigurgito di stomaco

declina ora mesto l'autunno caldo
con canti e urla di gioia
fuori tempo forse
fuori luogo
fuori logica forse ma reali
e risa appassionate e stupite
differendo sine die il rigido inverno
da fingerlo quasi abolito
verso le piagge gelate
verso il lete grigio del doré

ma per ora continua
e mi tieni la mano nella tua
così piccola sai che mi viene da ridere
e forse tu ti reincarnerai
in una libellula azzurra come il tuo sguardo
io forse in un cervo volante
o in un cerambix erox
così per dire oppure anche
tu puledra ferma sui suoi garretti
inseguita e lambita da me stallone antico
come l'immenso saturno dell'infanzia
alla cascina con i suoi calzettoni di pelo folto
a trottare anche nel dopo
nei verdi pascoli senza tempo

ma chi lo sa
chi potrebbe mai dirlo
se dopo neppure ne avremo memoria
o anche soltanto come il ricordo ancestrale
delle ombre proiettate nella caverna
che ci racconta il poeta filosofo
e vagheggiamo ora con un sorriso alle labbra
quei passati vissuti nel sogno
quei futuri da rivivere inconsapevoli
coazione a ripetere ancora e ancora e ancora
ma chi lo sa chi può dirlo

basta ora che mi tieni la mano
mi trattieni non mi lasci andare via
e non lascio io che tu te ne vada
così per vezzo e per gusto
in questo infinito girotondo
salmodiando le nostre filastrocche
intrise di luce e di gioia d'amore

Nanni Omodeo Zorini
(foto Web)

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