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martedì 22 gennaio 2019

LE RIVE OPPOSTE DEL FIUME
Solo qualche volta, poche per la verità, mi è capitato di incontrare persone che si trovavano sul versante totalmente opposto al mio.
È più facile, per tutti, lo so, avvicinarsi e dialogare con chi è già abbastanza omogeneo a noi. E più funzionale. Eppure qualche volta ho trovato molto interessante incontrare degli alieni…
È stato, ricordo, diversi mesi or sono.
Non trattandosi qui di un racconto di pura invenzione, di fantasia, mantengo la promessa che ho fatto in quell'occasione al mio interlocutore. In considerazione anche del suo ruolo e della sua funzione professionale. Manterrò pertanto l'assoluto anonimato. Omettendo addirittura riferimenti qualsivoglia, che possano anche indirettamente permettere di risalire a lui.
"Sai" mi disse" nella mia posizione e con il mio ruolo e funzione, non vorrei che tu mi sputtanarsi …ahahaha e poi tu hai anche il vizio di scrivere...."
Diciamo allora, che in una certa occasione, in un certo contesto, e località, e in un'epoca non troppo lontana ebbi modo di imbattermi in questa conoscenza.
Probabilmente lui provò la stessa impressione che provai io nei suoi confronti.
A me risultava simpatico, attraente, e dalle prime battute ebbi l'impressione di averlo conosciuto da tempo.
Può darsi anche, mi dico ora riflettendo mentre scrivo, che in lui riscopristi qualcosa di rimosso o di molto lontano nel passato della mia esperienza di vita.
Come capita in situazioni del genere, avemmo e usammo battute e riferimenti ad aspetti che a entrambi interessavano.
Nei primi momenti e approcci, fortunatamente, restammo sulle generali.
Fu solo dopo, e nelle successive occasioni che scoprii il suo mondo mentale.
Dopo un iniziale scambio di conoscenza semiprofessionale, mentre io parlavo con un suo amico ed ex collega, consolidando quella simpatia intuitiva e immotivata bevemmo insieme un caffè.
E fu qui che uscirono le prime sue frecciate. Dal modo in cui definiva e apostrofava le persone semplici che casualmente si trovavano a lui vicine in quel momento.
Una visione egocentrica, profondamente classista e sessista. Piena di generalizzazioni gratuite. L'opposto della mia visione.
"… Sai, tutte le donne come sono… Ragionano con quella cosa là… E anche i tapini, quelli che non sono del nostro livello economico e culturale, a me stanno decisamente in quel posto… In genere, sai… Per non parlare delle zecche misericordiose. Di quelli che pensano di avere avuto l'ispirazione divina ad aiutare il prossimo. Che è meglio lo lascino fare a quelli che lo fanno di professione, ricavandoci il loro utile economico… Come ben sappiamo tutti… Io sono credente in un essere superiore… Ma mi fa schifo il clero e tutte le sue organizzazioni economiche a fine di lucro. Come tutti gli enti e i soggetti che predicano a destra e a manca, di aiutare il prossimo… Ma lo fanno per salvarsi la coscienza e perché ne hanno certamente un utile…
Adesso, con queste ondate di miseri, tutti forniti di telefono satellitare, che vengono qui a invaderci il nostro paese. Favoriti dai trafficanti talvolta camuffati e travestiti da benefattori non governativi.
Lasciamoli sprofondare nel loro mare!."
Feci fatica a frenare il mio desiderio e il mio impulso a sputargli in faccia il mio disprezzo… Forse influenzato dall'impressione di simpatia iniziale reciproca che aveva favorito quel livello di confidenza.
Cercai di smorzare, attenuare, ridurre la violenza brutale della sua visione cinica.
Ma lui non mi stava troppo ad ascoltare.
Contrariamente alle mie modalità abituali, non riuscii quasi a parlare.
Anche lui influenzato dal livello di simpatia confidenziale, probabilmente dette per scontato di parlare a uno come lui.
Mi rassegnai. Per la mia passione a poter narrare dopo avere conosciuto la realtà, decisi di lasciarlo continuare.
D'altronde sempre ho evitato di criticare, giudicare e condannare le idee diverse dalle mie.
Preferendo prima conoscere quali fossero. Indagare sulle convinzioni e i convincimenti. Chiedendo con grande interesse umano e intellettuale che mi esplicitassero le loro argomentazioni.
Riuscii a tenere a freno la mia lingua, la mia loquela e la mia da altri definita logorrea.
Spesso comparivano termini ed epiteti che ben conoscevo.
Qualche anno prima avevo dovuto liberarmi di un contatto on-line che usava gli stessi.
"Zecche… Buonisti… Rosica-rosica… Ex comunisti e piddìni… Chiesa, Unicef, medici senza frontiere, emergency, ONG del cazzo… Siete tutti uguali voi…"
Dopo avere cercato in tutti i modi garbati, diplomatici ma fermi di limitare le sue litanie e improperi, magari addirittura cercando di dare spiegazioni, alla fine gli dissi di non contattarmi assolutamente più… Non ebbe il buon gusto di capire. Interrotto il contatto sulla piattaforma che usavo, mi cercò per altre vie, telefonicamente, in posta elettronica, e su altre piattaforme sociali di comunicazione.
Informato quindi dall'esperienza sgradevole precedente, riuscii a riconoscere il vocabolario del mio nuovo conoscente, quasi amico.
Mi rendevo conto sempre di più che le critiche, che attualmente vengono mosse alle posizioni dei leader e opinionisti, ai capipopolo insomma, non potevano e non dovevano essere imputate personalmente a loro soltanto.
Loro stessi, erano frutto del background dell'ambiente in cui vivevano. E di cui erano espressioni. Perciò spesso apprezzati, stimati, venerati.
Ignobili perciò, non i singoli ducetti del momento, ma il terreno di coltura nazionale e mondiale dal quale erano stati partoriti.
Ero molto combattuto. Imbarazzato. Ma insieme incuriosito intellettualmente: desideravo avere un quadro il più possibile esatto di quello che ci stava dall'altra parte del fiume.
Spesso alcune sue argomentazioni erano interessanti. Come la critica documentata del garantismo nei rapporti di lavoro di pubblico impiego. Talvolta addirittura favorito da atteggiamenti sindacali di tutela dei lazzaroni. La critica alla pedofilia ecclesiastica. Il denigrare, con ottime ragioni, le posizioni politiche dominanti nel recente passato. Che lui definiva: quelle di sinistra. Non osai neanche provare a spiegargli che quella che si era definita così era decisamente tutt'altra cosa. Che la sinistra, che avevo apprezzato e stimato molti decenni addietro, si era auto annullata da sola. Era totalmente degenerata. E gli atteggiamenti e i progetti politici del presente, erano stati intenzionalmente preparati dai premier e dai ministri degli interni della passata, deludente, esperienza politica. Che non c'era diversità sostanziale se non di etichetta e di nome.
Ma non lo feci.
Sarebbe stato troppo semplicistico.
Nella sua visione, che era quella dominante in quel tempo recente, e sempre di più nel presente, ritornavano rigurgiti antichi che in molti avevamo sperato fossero scomparsi.
È tutta colpa di… Ci vuole un uomo forte… Il nostro paese al primo posto… Prima gli italiani… E le donne tengano la bocca chiusa, e aprano le cosce e il di dietro… E gli altri tornino a casa loro che la vacanza è finita…
Mi ricordavano, fatte le debite modifiche e adeguamenti terminologici, quelli che avevo studiato e approfondito circa la storia di ottant'anni fa.
"… Non so come la vedi tu, ma adesso finalmente è arrivato chi aspettavamo, e che presto, ma anche già adesso, rimetterà tutto quanto a posto…
Da quando mi sono liberato, "faccio sesso" quando e come voglio… La mia posizione economica e professionale mi rende ambìto.
Senza bisogno di nuove convivenze stabili. Matrimoni. O stronzate del genere.
Addirittura da esserne infastidito e schifato.
Ti confesso che nel passato, anche recente, non ho disdegnato rapporti sessuali anche con giovani colleghi maschi… Ma quello che più preferivo erano le vacanze a cercare le ragazzine del sud-est asiatico. Lo chiamano il turismo sessuale ….Ma che bel turismo sapessi qualche volta ci interessa di dico come si fa … Con pochi euro, le cautele necessarie dal punto di vista profilattico, e tutto era sistemato… Almeno fino alla prossima volta…Ahahahah
Vedo che sorridi, e che certo la pensi esattamente come me. Le donne, ragazzine, giovani, o anche mature ragionano con il loro basso ventre. Con gli inguini.
A modo loro, sono un po' come i questuanti che vogliono invadere la nostra civiltà.
Per fortuna che molti ci lasciano la pelle e finiscono annegati…
Qualche volta ti voglio raccontare di qualche cretinetta che mi ronzava intorno prima che mi liberassi della mia zavorra.
Occhi dolci. Gentile e garbata seduzione. Volevano essere portate a letto, farsi sbattere, fare sesso, magari dicendo puoi che avevano fatto l'amore… Tutte troie… Utili, funzionali, perché anche noi uomini abbiamo bisogno di sfogarci… Ma non siamo al loro livello!
E poi addirittura, voglio proprio farti ridere, alcune lo facevano non essendo assolutamente, da nessun punto di vista all'altezza. Un po' tardotte. Con evidenti limiti dal punto di vista fisico e sessuale. E non capivano, non capiscono che io ho bisogno d'altro… Ahahahah…
Qualche volta andiamo a farci una cenetta insieme. E poi mi piacerà ascoltare te. Che di me ti ho già raccontato abbastanza…"
Allibito. Disgustato. Avevo poi anche curiosato, finché lui lo frequentava, quanto scriveva o condivideva sulla piattaforma che io frequento abitualmente per pubblicare i miei scritti.
Una visione che conoscevo solo intuitivamente.
Ed ero abbastanza soddisfatto di averne avuto conferma dalle sue parole e dai suoi appelli e messaggi deliranti e reazionari.
Avevo già qualche idea in proposito rispetto a quel mondo. Ora ne avevo certezza. Confermata di prima mano da un protagonista.
Che per di più aveva parlato confidandosi spontaneamente.
Feci tesoro comunque di quelle informazioni.
E anche di quelle che lui mi fornì copiosamente dal punto di vista dell'economia in generale. Che io conoscevo soltanto di seconda mano.
Lunghi interventi.
Videoconferenze.
Documentazioni interessanti.
Ho sempre amato e apprezzato chi in modo documentato e argomentato mi ha fatto sorgere dei dubbi. Mettendo in crisi miei convincimenti. Aiutandomi a cambiare idea. Oppure, mediante mie successive riflessioni, studi, e approfondimenti, farmi diventare ancora più robusto rafforzando le mie convinzioni.
Non so come mi comporterei ora se dovessi rincontrarlo occasionalmente dove l'avevo conosciuto. O addirittura se lui mi cercasse telefonicamente o con messaggi scritti.
Per fortuna non lo sta facendo.
Posso dire ora soltanto, che per qualche breve, ma utilissima occasione, avevo potuto guardare al di là dal fiume.
E vedere cosa ci stava.
Quando le rive sono troppo lontane e troppo opposte tra loro, è difficile il guado.
Talvolta addirittura impossibile addirittura costruirci un ponte.
Ma tant'è: i miei convincimenti non li prendo mai già confezionati e pronti per sempre.
Ho già messo in discussione molte volte con me stesso le mie idee.
Scoprendo delusioni per speranze troppo illusorie, fantasiose, ottimistiche.
E questo tanto per la visione del mondo in campo sociopolitico.
Ma anche, molte volte, troppe forse, in campo emotivo, relazionale, sentimentale.
Delusioni amarissime per relazioni affettive pseudo amorose, che avevano finito per mostrare la corda, rivelandosi per quello che erano.
Donne che mi avevano affascinato, attratto perché volevano usarmi.
Far sesso.
Mentre io mi illudevo di fare con loro l'amore.
Usarmi sessualmente, economicamente, socialmente e nel terreno dell'ambiente di lavoro.
Sul piano etico sociale, avevo abbassato il tiro. Considerando quelli che erano obiettivi per me, prima, ora soltanto come bandiere, bussole, navigatori per imparare la strada verso una meta.
Non ho mutato troppo la direzione e la meta. Soltanto mi faccio meno illusioni.
Soprattutto, non credo più, ingenuamente come un tempo, a quegli slogan: "tutto e subito…"
Ho messo a punto strumenti, strategie, tattiche più praticabili e percorribili.
Dopo lunga riflessione, mi ritrovo soddisfatto e contento, di essere rimasto e di rimanere sostanzialmente coerente.
E dopo queste considerazioni, ricordi, provo ad immaginarmi come sarà il mio prossimo incontro con questo pseudo amico degli antipodi della mia umanità.
Mi ha aperto delle visuali che mi erano ignote. È come se mi avesse prestato i suoi occhiali, le sue lenti colorate per guardare il mondo. Gli esseri umani.
Penso che non ci rinuncio. E assumo a pretesto questo ricordo. Per affermare di nuovo: non rinuncio a capire chi è alieno; non mi limito a biasimarlo, criticarlo e basta, affermare la mia alterità. Conservando l'anonimato che lui mi ha chiesto.
Chiunque sia per altri e per chi legge. Di qualunque ceto sociale o professionale. In qualsiasi parte del pianeta o della mia terra viva.
In un tempo amaro di integralismi preconcetti. Non mi limito a sparare a zero sugli esponenti più in vista di questa weltanschauung. Cerco di confrontarmi, di ragionare, di conoscere, di parlare con chi ha generato questi mostri e questi golem.
Forse il guado può essere anche affrontato. Con occhi puliti. Onesti. Capacità reciproca di ascolto.
Sarebbe certo più facile liquidare questo incontro chiudendo ogni possibile confronto.
Più sbrigativo. Più simile a quello che si usa dalla tua parte, specie di amico.
Certo rincontrerò te, se me ne sarà data l'occasione e il tempo. Io uso la parola e il dialogo.
Non stigmatizzo le tue opinioni che pure aborrisco.
Se tu e quelli come te volete usare lo stesso approccio. Parlare, ascoltare, cercare di capire!
Sono stato per molti anni maestro, educatore e so e capisco cosa vuol dire informare, fornire gli strumenti di pensiero e di ragionamento, aiutare a crescere.
Magari proveremo insieme a riflettere sul significato, sul valore e sulla bellezza del voler bene autentico e dell'amare. Sono certo che qualche volta anche tu hai provato qualcosa del genere. E se riusciremo insieme ad aprire quella porta di comprensione e di comunicazione, il percorso lo farai tu da solo… Ma solo se vorrai. Se ne sarei convinto.
Compiango la solitudine emotiva che tu nascondi sotto questo cinismo.
Incontro ogni giorno persone diverse da me. E molto spesso, al di là della sola simpatia umana, vedo e trovo che esistono canali di comunicazione.
Basta la disponibilità…
Sono pentito di non esserci riuscito nel passato col personaggio bieco e beota che ho descritto sopra: quello che cercava soltanto di buttar fuori improperi, ingiurie, condanne… Stupidamente.
Con te almeno so che c'è una preliminare disponibilità reciproca.
Credo che presto ti rincontrerò.
Nanni Omodeo Zorini
(Le foto non sono del "signor web" ma le ho fatte io!)

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