scegli argomenti:

martedì 1 gennaio 2019

PAROLE O PENSIERO PURO?

"Da qualche istante, difficile dire da quanto, aveva appoggiato il bacino a uno sperone roccioso levigato e tondeggiante. Ne comparivano diversi lì intorno. E l'operazione vera e propria di sedersi era assolutamente impossibile per via della tuta rigida. Riusciva a muovere dei passi, lentamente, strascicando i piedi. Ma doveva rendersi conto e lo accettava di buon grado, che era tutto avvolto dal suo spazio vitale. Una specie di esoscheletro morbido e flessibile nel quale circolava il gas a prevalente composizione di ossigeno che gli permetteva di respirare. E circolavano i liquidi per la evacuazione urinaria e di sudore. Però riusciva ugualmente a dire a se stesso che era quasi comodo girare così per il pianeta verde. Era pertanto quasi seduto. Il capo contornato dalla aureola trasparente che costituiva il casco. E si manteneva tersa, evitando di appannarsi.
Eppure da quando lo aveva avvistato, l'alieno era rimasto praticamente immobile di fronte a lui. Se si eccettua, a tratti, il vorticoso roteare della protuberanze che aveva in fondo al corpo. Qualcosa di simile a una coda. Stava accucciato su quattro estremità corporee che gli erano servite per spostarsi. Specie di zampe. E ora puntava i bulbi luminosi neri a studiare l'alieno tutto bardato come in Apollo 32.
Si accorse a un certo punto che senza che lui avesse profferito alcuna parola o comunicazione razionale verbale esplicita, lo sguardo osservante gli aveva rimandato delle risposte… Intuibili e semplicissime. Quasi a fargli pensare, ipotizzare, ritenere che fosse possibile comunicare senza usare quegli stupendi ma molto ingombranti ambigui strumenti che sono le parole, le frasi, i messaggi verbali…"
Ma si, facciamola breve… Questa notte un essere a quattro zampe che è mio ospite per qualche giorno, si è lamentato abbaiando per i botti incivili, feroci, inutili e stupidi che facevano tremare il suo sensibilissimo apparato uditorio.
A ogni nuovo tremolio o botto, l'amico ospite, meglio definibile con il termine "canis canis" stando alla classificazione di Linneo, mi inseguiva in tutti gli angoli della casa. Chiedendomi mentalmente e visivamente protezione da quella violenza troppo umana per essere da lui sopportata.
E mi è venuto in mente allora di riflettere su idee e conversazioni che già avevo avuto modo di fare con la giovane brillantissima umana che lui anni fa aveva adottato.
Concludendo, in pratica, la superiorità assoluta della comunicazione non verbale rispetto alle parole…! E lo dico con molto rammarico e rimpianto. Mi ritengo e mi sono sempre ritenuto un innamorato giocoliere delle parole e della verbalità. E ora devo riconoscere sempre di più l'efficacia, efficienza, funzionalità del modo di pensare apparentemente più semplice che hanno i cani.
Non esistono le parole per loro, con tutte le loro varianti e variazioni, con tutta la loro estrema e forse la ricchezza di sfumature… Ad esempio i tratti sopra segmentali, il contesto, il tono di voce… Niente di tutto questo. Un cane, in particolare questo che ora mi sta guardando ancora incazzato per la violenza sonora che ha subito questa notte, non si perde nei meandri vorticosi del lessico, dei lessemi, dei congiuntivi e dei condizionali che tanto vedono inciampare la gente comune e i loro leader e guru.
L'idea mentale di: "sono un po' felice", oppure di "portami fuori a fare la cacca", oppure anche "cosa stanno facendo in questo momento gli idioti umani con questi rumori assordanti e mostruosi?" non hanno bisogno di parole. Per quanto le parole adesso a noi umani siano necessarie per riuscire a usare pensieri e concetti, invidio l'efficacia velocità e funzionalità del pensiero immediato… Quello che ad esempio io uso spesso con chi amo!
Nanni Omodeo Zorini

foto rinvenuta nel Web

Nessun commento: