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giovedì 31 gennaio 2019

VIAGGI FANTASTICI
Appena l'astronave ebbe toccato il suolo, il bimbo esploratore capì che probabilmente aveva indicato delle coordinate citrulle. Gli esseri che gli vennero incontro, camminando sulle loro sei zampe e muovendo le proboscidi per aria, lanciavano squittii incomprensibili. Col suo traduttore simultaneo riuscì a farsene una ragione.
"Tornerebbi da dove ssarebbi venuto, altrimenti ti buttassimo a mare…"
Stava quasi per preoccuparsi, quando si ricordò che nell'enciclopedia dello spazio tempo, il pianeta delle teste di uovo quadrato, non aveva assolutamente mari…
E poi non se la sentiva di avere timore di quei minuscoli esseri deformi.
Provò a scambiare qualche comunicazione con il traduttore telepatico…
L'esperto del posto gli disse che ormai era stato "sorteggiato" il gruppo reggente. Poichè nessuno aveva voglia di essere scelto, erano stati sorteggiati i più zucconi in circolazione.
Uno si divertiva a indossare abiti sequestrati qua e là. E faceva finta di ringhiare come fosse un cinghiale, e mangiava tutte le schifezze saporite che trovava in giro... L'altro, ridendo compiaciuto, affermava le cose più strampalate… aggiungendo subito dopo che era stato frainteso...
Ma nel pianeta dei testa di uovo quadrato, in quel tempo le cose andavano proprio così. Chiunque avesse studiato, sapesse esprimersi in quell'idioma particolare, veniva denigrato, deriso e trattato da stupido.
Ma dopo poco tempo (perché il tempo scorreva molto più in fretta che sul pianeta terra), il bambino spaziale si accorse che da lontano arrivavano come piccole formiche, camminando sulle proprie sei zampe, infinite schiere di abitanti del posto.
Portavano al collo delle strisce colorate di rosso.
E per stare al gioco dell'assurdo, il traduttore tradusse le frasi che scandivano: "andatevene voi via… Il gioco e la pacchia sono finiti… " proclamavano rivolti ai due clown che si erano eletti da soli imperatori del pianeta... E a chi li aveva voluti e scelti.
Gli imperatori da barzelletta, e gli altri bla bla bla, fecero finta di niente e quatton quattoni andarono a nascondersi...
Dopo aver affermato con sicumera: noi non abbiamo paura di nessuno... Scappando poi alla chetichella...
Il bimbo venuto dallo spazio, si aggiustò lo scafandro, fece un cenno di saluto con la mano, sorrise tra sé, poi andò ad esplorare altri nuovi mondi celesti.
"Quasi peggio che sul pianeta terra..." Pensò tra sé e sé...
Nanni Omodeo Zorini
foto dal Web

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