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martedì 22 gennaio 2019

UNO SGUARDO PROSPETTICO
(riflessioni dopo la cattura del brigatista Cesare Battisti)
Da osservatore e cittadino comune, mi permetto di descrivere il modo in cui cerco di vedere fenomeni eclatanti.
Chi guardava da vicino, appoggiava e sosteneva fenomeni nascenti nei decenni passati, aveva due possibili punti di osservazione.
Adesione, condivisione, appoggio. Talvolta basato su elementi semplici e solo intuitivi, senza conoscenza profonda degli aspetti collaterali.
Critica, condanna, e lotta contro: motivata dalle informazioni di cui disponevano.
E questo può valere per vari tipi di avvenimenti davvero epocali.
Tocco qualche esempio: contestazione e successiva nascita delle brigate rosse; crisi economica e successiva nascita del fascismo e del nazismo; vari populismi: grillismo e lega nord.
•Ricordo per averne sentito la narrazione a voce direttamente, da qualche cittadino di quel tempo, di come veniva guardato negli anni 30, ai successivi in Italia il fascismo. Chi non analizzava in profondità, come abitualmente molta gente d'altra parte fa, dava per scontato quello che c'era come naturale.
Ignoravano la distruzione delle sedi del sindacato, delle camere del lavoro, delle case del popolo. L'azione delle squadracce, l'olio di ricino, il manganello. Le elezioni truccate del 1924, e via andare…
Chi mi descriveva quei tempi, ora, con l'occhio informato contemporaneo, si rendeva conto della grossa differenza, che solo ora riusciva a riconoscere.
La crisi economica del dopoguerra dei primi decenni del secolo scorso, aveva determinato la nascita di grossi gruppi di sbandati. Disponibili a tutto. E facilmente utilizzabili e strumentalizzabili. In Italia come in Germania.
• Il fenomeno vivacissimo di fermenti, partito nel 68 dal maggio francese. Di nuovo, per un'analisi affrettata, sbrigativa e semplicistica: aveva determinato una facile fuga di alcuni verso l'estremismo. Le bande armate. Impropriamente accostate e paragonate alla lotta di liberazione nazionale dal fascismo.
Qualcuno le guardò con benevola tolleranza. Altri, più lucidamente, ci videro subito elementi di eversione totalmente antidemocratica.
Il malcontento diffuso era stato poi più di recente orchestrato da un comico, parolaio e trasgressivo. Che con messaggi a volte contraddittori, aveva favorito il nascere di un ampio movimento di consenso.
Per altro verso, la critica indifferenziata al sistema Italia, ne aveva fatto proporre il superamento: indipendenza dallo Stato, creazione di un nuovo staterello, invenzione di una posticcia mitologia esoterica. Il nemico soprattutto: chi migrava dal meridione d'Italia!
Codesto è diventato ora un movimento nazionale, che ha buttato nell'immondizia il separatismo, e che riceve notevoli consensi dall'alleato populista nato dalle prediche forsennate del comico genovese. Con notevoli differenze tra loro. E insieme con comunità d'intenti.
• Precedentemente l'altro populismo, preparato con cura, soprattutto "mediaticamente", dallo scaltro amico craxiano, venditore di tappeti e dominatore abusivo dell'etere televisiva.
A onor del vero, da osservatore il più possibile lucido neutrale, avevo personalmente rilevato che diversi elementi di critica che venivano al sistema da questi movimenti, avevano grosso fondamento. Non invece, a mio modesto parere, la visione generale, di insieme e i risultati poi raggiunti.
Qualcuno che stimavo e che ancora apprezzo, per altri versanti a lui relativi, ha ritenuto e forse ancora ritiene, che i gruppi armati di alcuni decenni fa, fossero un movimento di liberazione e di rivolta. E li ammirano.
Lo stesso fenomeno che nel passato più recente si è imposto come immenso, quello della migrazione, può essere riguardato in vari modi.
La storia dell'umanità è fatta di migrazioni. Le civiltà si sono arricchite mediante confronto, acculturazione, reciproco apprendimento. Anche dal punto di vista linguistico e di visione del mondo.
Insieme a guerre e conflitti, purtroppo!
Improprio perciò definire "epocale" la fase più recente.
Soprattutto nel nostro paese, e soprattutto nel momento in cui il ministro degli interni del PD prima, e quello attuale poi, hanno alzato il tiro molto crudamente per cercare di arrestarlo.
"Costruire muri", anziché creare ponti di comunicazione, comprensione, ricerca di soluzioni, risulta una scelta drammatica e catastrofica.
Dati statistici sconfessano queste visioni opportunistiche e allarmistiche insieme.
Nel nostro tempo organismi europei e nazionali hanno tentato, molto debolmente per la verità, di trovare soluzioni condivise insieme tra i vari Stati del continente e del globo.
L'assenza registrata: i paesi e gli Stati più xenofobi e più anti immigrazione, hanno sempre disertato tali occasioni. Denotando con ciò la propria "coda di paglia". Facendo risultare che la loro non era volontà di affrontare e risolvere nel modo migliore il fenomeno. Ma piuttosto di cavalcarlo come vessillo e come bandiera. Facendo leva sul senso comune molto diffuso. Spesso i populismi, scaltramente peraltro, fanno leva su preconcetti e idee comuni diffuse da tempo. Anti giudaiche. Omofobe. Antidemocratiche.
E comunque contrarie a tutto ciò che apparendo diverso, spaventa la gente comune.
Nei paesi europei, che furono vittime per decenni di un fasullo e posticcio "socialismo reale", imposto dal patto di Varsavia, le idee reazionarie hanno trovato ovviamente un terreno fertile.
Nel nostro paese, dove tale esperienza perniciosa non fu mai vissuta direttamente, furono probabilmente gli errori macroscopici degli eredi maldestri dell'idea socialcomunista, a favorire fermenti eversivi e reazionari.
Come sempre, con estrema semplicità, mi permetto di dire:
per capire la realtà, intervenirvi, migliorarla, è e sarà sempre essenziale "conoscerla" bene a fondo.
Osservarla.
Per quanto possa risultare faticoso e molto impegnativo: leggere, documentarsi, studiare. Non credo sia necessario un corso di studi parauniversitari…
I nostri anziani del passato, per quanto non addottorati, talvolta, sapevano guardare bene.
Senza alcuna presunzione, nella mia modesta condizione di uomo e di cittadino semplice, immerso anch'io nel mio mondo di senso comune, provo a fare così.
Per curare bene davvero malanni, occorre conoscerli bene e, cercare il modo di prevenirli.
Nanni Omodeo Zorini
foto dal Web e da Wikipedia

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